Chi era Antonela Perkovic una delle vittime dell’incidente accaduto nella sera di Martedì 3 Ottobre sul cavalcavia di Mestre?

La giovane aveva solo 26 anni era di origine croata e si trovava a bordo del pullman in luna di miele insieme al marito, il connazionale Marko Bakovic rimasto gravemente ferito e ora ricoverato all’ospedale di Mirano in Veneto.

I due si erano sposati all’inizio di Settembre e lei era incinta. Il ragazzo, date le condizioni di salute delicate ancora non sa che sua moglie non ce l’ha fatta.

La conferma della loro presenza sul pullman è arrivata anche dal sito croato 24Sata.hr che cita il ministero degli Esteri di Zagabria. I due neo sposi originari della zona di Spalato, in Dalmazia avevano scelto proprio Venezia come tappa del viaggio per coronare il loro sogno d’amore che avrebbe dovuto continuare tra le città d’arte d’Italia. La coppia era arrivata nella città lagunare proprio Martedì intorno alle 19.30 e soggiornavano anche loro al campeggio Hu di Marghera insieme agli altri turisti morti e feriti nell’incidente stradale.

Chi era Antonela Perkovic: l’arrivo dei familiari delle vittime

All’ospedale dell’Angelo di Mestre, una delle strutture mediche dove sono stati ricoverati alcuni feriti e dove sono state portate le salme di chi purtroppo non è sopravvissuto, nella giornata di ieri, sono arrivati i primi gruppi di familiari provenienti dall’Ucraina, dalla Germania e dalla Spagna.

Anche i familiari, in queste ore così delicate sono assistiti da medici e psicologi, oltre che dalle autorità consolari del loro Paese presenti qui in Italia.

I pazienti coscienti, attualmente quattro, chiedono informazioni sui parenti che erano con loro. Infatti a bordo del bus precipitato dal cavalcavia c’erano famiglie intere, nonni, nipoti e coniugi e ognuno chiede di sapere come stanno i propri familiari.

Il direttore medico dell’ospedale, Chiara Berti, ha sottolineato l’importanza di mettere al primo posto la loro salute e di occuparsi dell’aspetto psicologico, altrettanto importante, soltanto in un secondo momento, grazie all’intervento di esperti in traumi di questo tipo.

Anche Moreno De Rossi, medico specializzato in psichiatria che si sta occupando dell’incidente ha commentato la situazione e ha raccontato che ci sono molti genitori che chiedono dei loro figli e viceversa, per questo si tratta di un lavoro molto duro e complicato.

Alcuni pazienti sono già a conoscenza che i loro cari sono morti, altri che si trovano in gravissime condizioni, come la bimba ucraina di soli quattro anni ricoverata a Padova.

Sulla vicenda è intervenuto il console dell’Ucraina a Milano, Andrii Kartysh, competente anche sul territorio del Veneto che ha dichiarato:

“È una grande tragedia. Ci siamo messi in contatto con i feriti e con le famiglie e stiamo prestando loro assistenza”. 

L’Ucraina infatti ha pagato il prezzo più alto, con nove persone decedute.

I feriti

L’incidente, in totale ha provocato 21 morti e 15 feriti, tra cui alcuni ancora in gravissime condizioni.

Tra loro anche i due fratellini austriaci di 3 e 13 anni, ricoverati a Treviso che nell’incidente hanno perso la madre e il suo compagno. A Treviso sarebbero ricoverati anche uno spagnolo, un austriaco e un ucraino. Oltre un tedesco e una donna ancora non identificata.

Per ora non si è a conoscenza di altri nomi poiché alcune famiglie potrebbero non aver ancora saputo della sorte dei loro cari in vacanza in Italia.

Riguardo l’incidente è anche intervenuto il premier croato, Andrej Plenkovic, che ha espresso il suo cordoglio per la tragedia rivolgendosi al governo italiano:

“Profonde condoglianze a Giorgia Meloni, al governo e al popolo italiano per il terribile incidente a Mestre. Il nostro pensiero va alle vittime e ai loro famigliari. Auguriamo pronta guarigione ai feriti”.

Per ricostruire la vicenda al momento sono sotto indagine le condizioni del guard rail della strada e la scatola nera del pullman. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, al momento si parla solo di ipotesi. Come quella di un possibile malore dell’autista o di un guasto meccanico al mezzo.

Saranno le indagini, avviate subito dopo la tragedia a far luce su quanto accaduto.