L’autunno caldo della politica è alle porte, da una parte c’è il governo indebolito ma in rilancio per la marcia indietro della Germania sui migranti. Mentre le opposizioni faticano a farsi comprendere dal proprio elettorato.

Conte e Schlein parlano una lingua tutta loro

Nelle opposizioni la cosa evidente è un cambio di rotta nelle strategie comuni. Sicuramente i due leader, Conte e Schlein, stanno cercando di costruire un’identità precisa e comprensibile dei due partiti per combattere lo stallo al leggero ribasso nei sondaggi.

Anche in occasione della festa dei 20 anni di Sky, nella passerella politica in cui sono transitati tutti, i due capi delle opposizioni sono apparsi più separati che mai. Due rette parallele in corsa per proprio conto che presentano i propri temi e attaccano il governo su temi diversi.

Ci sono argomenti clou, come i migranti, in cui i due leader sono molto distanti e allora si tenta di nascondere queste differenze senza però riuscirci con successo.

Due strategie parallele di PD e M5S

Da un lato c’è il M5S sempre più legato ai personalismi di Conte e con argomentazioni che spaziano dai cavalli di battaglia del movimento, giustizia e reddito, fino alla sanità e agli aiuti all’Ucraina.

“Sulla sanità stiamo mettendo a fuoco le nostre proposte e poi ci confronteremo. Certo, se uno va prima in tv a dire ‘queste sono le nostre proposte’. Non può funzionare così”. Lo ha detto Giuseppe Conte rispondendo a chi gli chiedeva come sia possibile arrivare ad una posizione comune delle opposizioni.

Proprio questa mancanza di coesione indebolisce le opposizioni che non riescono a trovare una quadra neanche sulla guerra in Ucraina. Alla linea del ‘basta armi’ dei grillini si contrappone il silenzio della segretaria PD. Silenzio rotto solo dalle parole della Serracchiani in relazione ad un eventuale negoziato di pace.

“Bisogna aver chiaro se questa pace significa vittoria ed egemonia russa ai nostri confini o Ucraina libera e indipendente con l’Europa in sicurezza. L’esultanza di Conte per un Occidente che abbandona il campo vuol dire che Putin ha avuto ragione a invadere militarmente un Paese sovrano, e che può farlo ancora. C’è una nota che stride in questo ragionamento”

Un rompicapo evidente che mina qualsiasi legame politico tra i due partiti di opposizione. Su alcuni argomenti, compresa la guerra, la Schlein è in evidente difficoltà comunicativa. La segretaria del PD non parla di guerra e soprattutto parla poco di Meloni, mentre cerca l’intesa con Conte sulla sanità.

Proprio la sanità è stata individuata come la chiave di volta per fare lotta politica alla maggioranza, ma anche in questo caso quello che emerge è un malumore latente come specificato dall’ex premier grillino.

Conte infatti non si può permettere che qualcuno lo scavalchi mediaticamente e ridisegna i suoi nuovi confini politici. “Prima ci si confronta e poi si strombazza in tv, come piace a qualcuno, l’accordo raggiunto”, ricalca riferendosi anche alla questione salario minimo.

Schlein punta tutto sulla Sanità

Il partito democratico dal canto suo prova a costruirsi una strategia indipendente, considerando l’importanza di trovare con gli alleati una trincea politica comune. Per la segretaria Pd è la Sanità il centro e solo da li può irradiarsi tutto il resto.

Lo dirà chiaramente nella direzione del Pd di oggi, 5 ottobre: “I dialoghi nell’opposizione sono in corso da molto tempo sulla sanità, il Pd continuerà a lavorare in questa direzione perché è una emergenza per il Paese”.

Sostanzialmente Schlein non si sposta di una virgola dalle ultime dichiarazioni e rilancia la posta, cercando un appoggio per novembre quando il Pd ha deciso di portare in piazza le istanze per i finanziamenti al sistema sanitario.

Con o senza M5S l’idea della piazza ha ormai contagiato la segretaria, ma resta un dubbio, andare sul sicuro con una piazza piccola, ma facile da riempire. O prendere una piazza grande, come tante a Roma, e rischiare un mezzo flop?

Il M5S ancora non si è espresso ufficialmente, ne capiremo di più dopo la direzione del Pd e forse comprenderemo finalmente se c’è vera intesa tra Conte e Schlein.