Sarà Sergio Castellitto il prossimo presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia dopo le accese discussioni e le proteste dei mesi scorsi. Lo ha designato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Autorevole anche il Cda, dove spiccano i nomi di Pupi Avati e Giancarlo Giannini, dati all’inizio tra i papabili presidenti e nominati nel Consiglio dallo stesso Sangiuliano insieme a Cristiana Massaro. Oltre a loro ci saranno Mauro Carlo Ciampotti, Santino Vincenzo Mannino e Andrea Minuz, “nominati dagli altri ministri” (ossia Economia e Finanze, Istruzione e Merito, Università e Ricerca), come riporta una nota del dicastero della Cultura.

Nasce il primo Centro Sperimentale Cinematografia a nomina ministeriale: Castellitto presidente, Avati e Giannini nel Cda

La designazione di un Cda di così alto profilo guidato da una personalità di assoluta qualità umana e professionale come Sergio Castellitto e composto da nomi prestigiosissimi – sono le parole di Sangiuliano sulla stessa nota – ci fa capire quanto le polemiche dei mesi scorsi fossero pretestuose. Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto.

Le polemiche erano nate proprio dal sistema di nomine: quattro i ministeri coinvolti

Camera e Senato si esprimeranno nei prossimi 20 giorni. Quanto alle polemiche citate dal ministro, queste venivano proprio dalla nomina ministeriale dei membri di presidenza e Cda, che anzi ora nella nota sono sottolineate. Il sistema di selezione aveva mandato su tutte le furie il cinema italiano. Tra i più duri il regista Nanni Moretti, che, in un ambito per lui poco consono come i social, a fine luglio aveva scritto:

Questa è la destra italiana, questo il suo ceto politico e giornalistico.

Moretti e tanti altri suoi colleghi si sono schierati apertamente con i manifestanti che avevano contestato l’azzeramento del vecchio Cda e denunciano appunto una grave ingerenza della politica sulla cultura.