Impazza la polemica social nata da una dichiarazione dello psichiatra Paolo Crepet a cui ha risposto piccatamente Selvaggia Lucarelli, ma esiste veramente un legame scientificamente provato tra il veganismo e il desiderio sessuale? Uno studio ha provato a fare chiarezza.

Veganismo e desiderio sessuale, uno studio fa chiarezza

Esiste davvero un legame tra veganismo ed eros? Allo psichiatra Paolo Crepet, l’idea di fare sesso con una donna che segua una dieta vegana proprio non ispira, e ha sentito il bisogno di dichiararlo pubblicamente provocando la risposta social di Selvaggia Lucarelli e il relativo, ampio, strascico polemico.

Ma, al di là della presa di posizione puramente soggettiva e personale e dunque leggittima dello psichiatra che, non si capisce bene perché, non aspira a ritrovarsi tra le lenzuola “una che mangia solo miglio con aceto di mele” (cit.), è chiaro che ciò di cui ci nutriamo ogni giorno influenza tutto il funzionamento del nostro organismo, compresa la nostra risposta al desiderio. Dunque, è vero che una dieta priva di proteine e grassi animali può renderci meno attivi nell’intimità?

Regime vegano e vegetariano e livelli di testosterone

La domanda se la sono posta anche i ricercatori dell’università di Worcester, autori di uno studio pubblicato sul The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, che si sono concentrati in particolare sugli effetti che il veganismo avrebbe sul desiderio sessuale maschile.

Secondo il team di ricerca, le diete povere di grassi, gruppo in cui rientrano le diete vegane e vegetariane, rischiano in effetti di abbassare, per segue tali regimi alimentari, il livello di testosterone, anche del 15%.

Ma come è stato condotto lo studio che ha cercato una correlazione diretta tra regimi alimentari vegetariani e vegani e vigore sotto le lenzuola?

Il team di ricercatori ha combinato i risultati di quattro precedenti studi e ha portato avanti la ricerca su 206 soggetti di sesso maschile. Al centro dell’indagine c’erano in realtà diete con differenti apporti di grassi. I partecipanti allo studio sono stati infatti sottoposti dapprima a una dieta molto ricca di grassi per poi passare a un regime molto più povero di sostanze grasse. Proprio in questo passaggio che ha tagliato l’apporto di grassi di circa il 50 per cento e, di fatto, ha introdotto per questi soggetti una dieta vegetariana, i ricercatori hanno notato una perdita notevole del livello di testosterone.

In un regime alimentare composto da frutta, verdura, cereali integrali, legumi e semi, si è osservato il livello di testosterone calare del 10-15% rispetto ai livelli registrati durante una dieta ricca di grassi e proteine di origine anche animale.

I livelli ottimali di testosterone sono solitamente compresi tra i 300 e 1.000 nanogrammi per decilitro, e diversi partecipanti all’esperimento, dopo il passaggio al veganesimo hanno registrato un valori pari o molto vicini alla soglia minima.

Vegana o carnivora, l’importanza di una dieta equilibrata

 Ma, come sempre in questi casi, i dati proposti dalla ricerca vanno letti più a fondo. Quello che infatti viene fuori, più che una sentenza assoluta sul fatto che il veganismo uccida il desiderio sessuale maschile, è un’attenzione agli acidi grassi polinsaturi Omega 6 che si trovano soprattutto in alimenti come oli vegetali, semi di soia e di girasole, arachidi, mandorle e legumi. Sarebbero loro quindi, alimenti consumati moltissimo da chi segue regimi vegetariani e vegani, a essere i principali imputati di rendere meno vigorosi nell’intimità.

D’altro canto, nutrizionisti del team veganesimo, fanno notare che le disfunzioni erettili sono legate alla salute delle arterie e che i vegetariani hanno un rischio minore, rispetto a chi segue una dieta ricca di alimenti di origine animale, di sviluppare malattie cardiovascolari correlate all’arteriosclerosi.

Insomma, se nesso c’è,  non è quello tra veganesimo e desiderio sessuale o il suo calo, ma tra  questo alimentazione non equilibrata negli elementi, essendo una dieta equilibrata, a prescindere dal regime scelto, fondamentale per il corretto funzionamento di ogni attività del nostro organismo.