Due arresti all’interno della Squadra Mobile di Palermo: questi i risultati dell’indagine su presunti reati di corruzione nella polizia del capoluogo siculo. A finire nel mirino della giustizia un sovrintendente capo di 56 anni e un vice sovrintendente 54enne. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione, peculato e falso materiale ed ideologico.

A condurre l’indagine è il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, coadiuvato dall’aggiunto Paolo Guido. Nella rete dell’inchiesta figura inoltre il nome di uno spacciatore, un pregiudicato di 42 anni, finito anche lui in carcere. Le misure cautelari sono state emesse dal gip su richiesta della Procura di Palermo.

Gli inquirenti hanno approfondito la condotta illecita dei due poliziotti, che avrebbero stretto con lo spacciatore un vero e proprio sodalizio criminale. Il sovrintendente capo, in particolare, avrebbe ricevuto a più riprese somme di denaro dal malvivente in cambio di informazioni preziose sulle attività della Questura palermitana.

Indagine per corruzione nella polizia di Palermo, i due indagati accusati di aver falsificato i verbali

Una vera e propria vicenda da film, quella portata alla luce dalla Procura palermitana. Nell’ambito di alcuni sequestri di droga, gli agenti si sarebbero impossessati di una parte dello stupefacente per poi recapitarla al pusher. Quest’ultimo si sarebbe poi occupato di rivendere la merce, garantendo parte dei proventi ai due complici.

Per evitare di destare sospetti sulla possibile mancanza di qualche grammo di droga, gli indagati avrebbero persino falsificato i verbali di distruzione dello stupefacente. In questo modo avrebbero finto che la merce sequestrata venisse smaltita, quando in realtà veniva ceduta al pusher.

Decisive nell’incastrare i poliziotti corrotti una complicata rete di intercettazioni, che hanno permesso di smascherare il traffico illecito. In base alle parole pronunciate dal vice sovraintendente, gli investigatori non escludono il coinvolgimento di altri poliziotti della Mobile: il 54enne, intercettato, avrebbe rivelato che “mezza squadra” avrebbe intascato soldi dallo spacciatore.

Quest’ultimo, dal canto suo, avrebbe ammesso durante le intercettazioni di aver ricevuto “20mila euro” di droga da rivendere.