Nuovi guai per Uber, il colosso americano del trasporto privato. L’azienda di San Francisco è stata condannata dalla Corte d’appello di Parigi per concorrenza sleale nei confronti di 149 tassisti. La società sarà costretta a risarcirli per una cifra complessiva che sfiora gli 850.000 euro. In particolare, i problemi legali in Francia sono riconducibili alla ex offerta Uberpop.
Francia, Uber condannata dalla Corte d’appello di Parigi: ecco il motivo
La promozione, sviluppata tra febbraio 2014 e luglio 2015, permetteva di mettere in contatto i clienti con autisti al volante del proprio veicolo personale. In tale modo chiunque aveva la possibilità di svolgere “un’attività aggiuntiva retribuita” senza dover “rispettare la normativa vigente”.
“La Corte – si legge in una nota ufficiale – ha ritenuto che l’offerta Uberpop, attraverso l’applicazione mobile Uber, caratterizza atti di concorrenza sleale nei confronti dei tassisti che rispettano essi stessi le norme previste per la stessa attività”. Uber, perciò, è accusata di aver sviluppato un modello che non teneva conto della regolamentazione e sarà costretta a pagare il risarcimento pattuito.
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