I blog non sono assoggettabili alla legge 47 dell’8 febbraio 1948 meglio conosciuta come legge sulla stampa, in particolare non sono obbligati alla registrazione presso il tribunale come testata giornalistica, a meno che non chiedano e ricevano finanziamenti pubblici. È questa la storica sentenza emessa dalla Corte di Cassazione che ha assolto il giornalista e blogger Carlo Ruta, giudicato colpevole in primo e secondo grado, dal reato di stampa clandestina.
La vicenda ebbe inizio nel 2004 a seguito della denuncia di Agostino Fera, a quel tempo procuratore capo di Ragusa, che aveva accusato Ruta di averlo danneggiato con alcuni articoli sul blog “Accade in Sicilia”. Il giornalissta fu condannato, sia dal tribunale di Modica che dalla Corte d’appello di Catania, per il reato di diffamazione e stampa clandestina. Il suo blog fu chiuso. In entrambi i due gradi di giudizio, i giudici ritennero che un blog dovesse essere equiparato a qualsiasi altro quotidiano e, quindi, obbligati a registrarsi presso il tribunale competente.
“Esprimiamo soddisfazione per la sentenza in favore di Carlo Ruta – ha dichiarato Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 – Si tratta di una sentenza storica e che stronca sul nascere qualsiasi tentativo di tornare a colpire nel futuro blog e siti attraverso un’interpretazione strumentale della legge sulla stampa del ’48 e della nuova legge sull’editoria del 2001”.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate dai giudici della Suprema Corte entro trenta giorni.