Non sono tardate ad arrivare le reazioni della politica in merito alla presunta soluzione sui migranti raggiunta dai Paesi dell’Ue. L’ultimo atto, quello decisivo, potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana, in concomitanza con la due giorni della Riunione informale dei capi di Stato o di governo, prevista per domani, giovedì 5 ottobre, e venerdì in Spagna.
Su X, il cancelliere tedesco Olaf Scholz parla di una “svolta storica”.
L’accordo sul regolamento delle crisi come parte della riforma europea dell’asilo è una buona notizia. La riforma limiterà efficacemente l’immigrazione irregolare in Europa e alleggerirà in modo duraturo l’onere di Stati come la Germania.
Fonti di Palazzo Chigi esultano dopo il ritiro dell’emendamento tedesco, considerato dal governo un “passo indietro”: alla fine “è passata la posizione italiana”.
L’intesa sul regolamento per la gestione delle crisi del Patto dell’Ue su migrazione e asilo, sottolineano le stesse fonti, è arrivata dopo trattative ad alto livello. Non una “partita fra Italia e Germania”, ma un confronto tra “tutti i Paesi”. Il governo esprime così la “grande soddisfazione dell’Italia per l’intesa”.
L’emendamento è stato ritirato: i fatti contano più delle parole.
Soluzione Ue migranti, le reazioni. Ursula von der Leyen: “Accolgo l’intesa con favore”
Decisiva per la svolta sulla questione migranti si è rivelata la riunione mattutina degli ambasciatori degli Stati membri. Per il via libera finale serviva la maggioranza qualificata, cioè il via libera di almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione europea. Contrarie Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute.
Anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha festeggiato il raggiungimento dell’intesa.
Accolgo con favore l’intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. È un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura.
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock parla invece di un “compromesso” che “tiene conto delle nostre proposte riguardo a umanità e ordine”.
Abbiamo garantito che gli standard umanitari minimi come l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria non venissero indeboliti durante la crisi. Perché senza umanità nella crisi non c’è ordine.