Gli stati d’ansia, la preoccupazione e la situazione d’allarme dovuti alla situazione nelle zone del napoletano preoccupano sempre di più dopo le recenti scosse di terremoto. A Napoli, si continua a discutere sulle norme di comportamento da seguire in caso di emergenza, soprattutto in relazione al possibile risveglio del supervulcano dei Campi Flegrei.
C’è da dire che nessuno sembra preoccuparsi delle conseguenze emotive generate da tutto ciò. Le scosse infatti hanno creato tensione, anche e soprattutto emotiva. La psicoterapeuta Alexia Di Filippo ne ha parlato durante la trasmissione “AAA – cercasi stabilità”, con Livia Ventimiglia e Simone Lijoi, in onda tutti i giorni dalle ore 12 alle 14 su Radio Cusano Campus.
Sindrome da Campi Flegrei, parla la psicoterapeuta Alexia Di Filippo
Durante la trasmissione, i conduttori hanno fatto ascoltare le dichiarazioni di due persone coinvolte nei fatti accaduti: “Entrambe le scosse, quella della seconda notte e l’ultima risalente a stamattina sono state forti, come la nostra paura”. E ancora: “Ho paura per i miei figli”. Si affidano le proprie sorti più al Signore che alla Protezione civile: “Non scenderò , la vivo in casa, sotto un muro portante, speriamo nella grazia divina”.
L’impotenza è un altro sentimento che esce fuori insieme alla paura. Il piano di evacuazione non sembra essere sufficiente e rincuorare le persone spaventate e preoccupate per ciò che potrebbero vivere.
“Il sensazionalismo dei social può portare al terrore -ha affermato la dottoressa Di Filippo-. E’ importante di fronte ad un video, verificare il nome di chi dà l’informazione. Se è una fonte giornalistica affidabile è bene, altrimenti bisogna skippare e passare avanti. Inoltre è importante evitare di parlare continuamente delle proprie preoccupazioni, nella vita come nei social. Bisogna anche evitare di controllare e negare i propri timori, perché anche questo atteggiamento non fa altro che incrementarli. L’ideale è prendere atto che la paura e i vissuti d’ansia possono verificarsi in situazioni delicate come quella in essere e devono essere gestiti informandosi da fonti attendibili circa lo sviluppo degli eventi e di come ci si debba preparare per fronteggiare eventuali emergenze. Qualora il disagio divenisse troppo intenso e/o si prolungasse nel tempo é opportuno chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta.”.
“E’ fondamentale inoltre -ha aggiunto la dottoressa- mantenere la propria quotidianità e la propria routine giornaliera, arricchendola anche col movimento fisico, in modo anche da mettere in circolo gli ormoni del benessere. Introducendo anche degli esercizi di respirazione profonda che normalmente placano l’agitazione e in caso di emergenza si rivelano fondamentali per determinare la ripresa dallo stress”.
Come aiutare i bambini
Altro tema importante è quello legato ai bambini che, in questi casi, hanno bisogno di essere informati, ma al tempo stesso rassicurati dai genitori su ciò che sta accadendo, “con un linguaggio per loro comprensibile anche nella forma”, sottolinea la dottoressa Di Filippo.
“Serve un atteggiamento fiducioso, facendo mantenere anche ai piccoli una quotidianità normale. Sapere come comportarsi in questi casi indubbiamente li rassicura, avendo cura poi di confortarli ed elogiarli per come si sono comportati”,
ha spiegato la psicoterapeuta.