Cosa prevede l’accordo Ue sui migranti? Sappiamo che, a proposito del tanto discusso dossier, è stato finalmente trovato un patto tra gli ambasciatori europei. I politici e gli esperti competenti hanno raggiunto un’intesa. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? E perché Giorgia Meloni ha riferito che è passata la posizione italiana? Ve lo spieghiamo subito.
Cosa prevede il nuovo accordo Ue sui migranti
Oggi, mercoledì 4 ottobre 2023, in Unione europea è stata raggiunta l’intesa, dopo che la Germania ha compiuto un passo importante: quello di accettare di tornare al testo scritto a luglio scorso, il quale non conteneva riferimenti alle operazioni delle navi Ong.
Contro l’accordo si sono espresse Polonia e Ungheria. Si sono astenute Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Grande soddisfazione invece è stata espressa dall’Italia, che ha votato a favore, e dalla Germania stessa.
Il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la notizia parlando di un risultato molto positivo, nonché di un grande successo per il nostro Paese. Anche la Presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha gioito sia per l’apertura della Germania, sia per il risultato raggiunto oggi.
La premier, ospite a Skytg24, nell’ambito delle celebrazioni ‘Sky 20 anni’, ha dichiarato:
Abbiamo visto le dichiarazioni dei vertici, abbiamo visto la Francia, con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione e asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong. L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l’Europa deve essere più brava.
Ma allora cosa prevede l’accordo Ue sui migranti? I rappresentanti dei Paesi hanno raggiunto un’intesa sul testo chiave del regolamento da seguire in caso di crisi. Essa è arrivata dopo che Berlino ha fatto dietrofront e ha deciso di tornare sul documento risalente a luglio scorso.
Questo specifico testo non conteneva nessun riferimento sulle varie operazioni di aiuto e di salvataggio migranti condotte dalle imbarcazioni appartenenti alle Ong (acronimo che indica le Organizzazioni non governative).
Fino a poco tempo fa, la posizione del governo Meloni e quella dell’esecutivo di Scholz erano molto diverse tra loro. Ora però le cose sembrano essere cambiate. Ma andiamo con calma e vediamo le cose nel dettaglio.
Cosa cambia adesso?
La più grande novità riguarda le attività delle navi Ong. Come sappiamo, la premier Giorgia Meloni ha sempre guardato con un certo sospetto queste specifiche imbarcazioni umanitarie. Dall’altra parte invece la Germania di Scholz le ha sostenute e continua a sostenerle dal punto di vista finanziario.
Ebbene, questo era il nodo principale da sciogliere. E così è successo. All’interno del nuovo accordo sul tema migranti è prevalsa la linea italiana, mentre Berlino ha fatto un passo indietro.
Come hanno riferito nelle prime ore del pomeriggio di oggi, mercoledì 4 ottobre 2023, fonti di Palazzo Chigi, la Germania ha ritirato l’emendamento precedente, facendo così passare la posizione sostenuta dal Governo di Giorgia Meloni.
Prima però ci sono state molte trattative. La strada dunque non è stata semplice e lineare. Sono state necessarie importanti discussioni ad alto livello diplomatico.
In ogni caso, la questione dei migranti non riguarda solamente l’Italia e la Germania, ma interessa tutti quanti gli Stati che fanno parte dell’Unione europea. Certo è che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutti i suoi ministri non possono che essere contenti del risultato raggiunto oggi.
Cosa prevede l’accordo Ue sui migranti: le altre misure
Il nuovo testo approvato dall’Ue non riguarda però solamente le Organizzazioni non governative. In una nota si legge che il documento
stabilisce il quadro di riferimento che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione modificando alcune regole, ad esempio per quanto riguarda la registrazione delle domande di asilo o la procedura di frontiera per l’asilo.
Il documento dunque permette ai Paesi interessati di cambiare alcune norme. Inoltre vi è la possibilità di richiedere misure ulteriori di sostenibilità e di sostegno ai Paesi dell’Unione europea. Le nuove misure riguardano anche, ad esempio, la registrazione delle domande di protezione internazionale. Essa ora deve essere completata entro quattro settimane dalla presentazione.
La reazione della Germania
E Berlino cosa ne pensa? A commentare la notizia oggi è stato direttamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Egli ha definito il nuovo patto una “svolta storica” per l’Europa sulla gestione dei migranti. Il politico sul proprio profilo X ha scritto il seguente post:
L’accordo sul regolamento delle crisi come parte della riforma europea dell’asilo è una buona notizia. La riforma limiterà efficacemente l’immigrazione irregolare in Europa e alleggerirà in modo duraturo l’onere di Stati come la Germania. Una svolta storica.