I superstiti dell’incidente avvenuto a Mestre, una tragedia costata la vita a 21 persone, hanno iniziato a fornire le proprie testimonianze su quanto accaduto. Intanto l’intera area è stata sequestrata e sono stati conferiti gli incarichi agli specialisti che si occuperanno delle autopsie, quando tutti i corpi verranno riconosciuti. Per procedere con l’identificazione sarà prelevato anche il DNA, considerando che in molti non avevano un documento.

Tragedia a Mestre, l’impatto prima del punto della caduta

Il bus precipitato dal cavalcavia di Mestre martedì 3 ottobre “andava lentamente”, come hanno testimoniato le persone sopravvissute all’incidente, già ascoltate dagli inquirenti, anche quelle ricoverate in ospedale.  Lo ha comunicato il procuratore Bruno Cherchi.

L’intera è stata sequestrata, compreso il guardrail. Stando a quanto riferito dal magistrato, l’impatto del pullman, guidato da Alberto Rizzotto, deceduto nel sinistro, è avvenuto “50 metri prima” rispetto al punto di rottura del guardrail e della caduta.

L’ipotesi che l’autobus avesse colpito altri mezzi prima del disastro è stata smentita dal procuratore, così come quella di un incendio a bordo. La scatola nera del mezzo è stata recuperata e verrà analizzata nei prossimi giorni.

Il video dell’incidente di Mestre

Per la ricostruzione della dinamica di quanto avvenuto ieri sera a Mestre sarà fondamentale l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. In uno di questi, già acquisito e condiviso anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia sui social, si vede il bus precipitare per ragioni tuttora inspiegabili.

Il video segna le 19:38 e 29 secondi quando nelle immagini compare il pullman di ritorno da Venezia. Come evidenziato anche dai sopravvissuti, viaggia a velocità ridotta nel traffico delle ore di punta. Scompare per qualche secondo, nascosto da un altro autobus che viaggia nell’altra corsia, per poi ricomparire nel momento esatto in cui sfonda il guardrail e precipita dal cavalcavia.

Morta la mamma dei fratellini feriti

Tra i 15 feriti ci sono anche una coppia di fratelli di 3 anni e 13 anni. Il governatore Zaia ha fatto sapere che nello schianto hanno perso la mamma e il compagno della mamma: entrambi infatti risultano deceduti.

Il presidente della Regione Veneto ha poi parlato dell’autista Rizzotto, unico italiano tra le vittime dell’incidente:

Da quello che ci risulta siamo davanti ad una macchina recentissima, del 2022, ad un autista esperto e per bene e super referenziato, quindi si tratterà davvero di capire la dinamica

ha dichiarato ai giornalisti davanti all’ospedale di Mestre, dove sono ricoverati gran parte dei feriti.  

Tre giorni di lutto a Venezia

Con la firma di una ordinanza del sindaco Luigi Brugnaro, il Comune di Venezia osserverà tre giorni di lutto cittadino.
In tutti gli edifici comunali sarà quindi esposto il gonfalone di Venezia a mezz’asta, unitamente alla bandiera italiana ed europea, fino alla fine delle esequie.

Nelle sedi municipali di Ca’ Farsetti a Venezia e via Palazzo a Mestre, dal primo pomeriggio di oggi 4 ottobre e fino a venerdì saranno disponibili dei libri di condoglianze, in modo da permettere a tutti i cittadini di manifestare il proprio cordoglio per la tragedia.