Stando alle ultime notizie, Gaetano Nucifora avrebbe confessato di aver ucciso l’amico Giuseppe Catania, detto “Pippo”, per motivi passionali: l’omicidio di Furci Siculo si sarebbe consumato perché da poco aveva scoperto che l’uomo, 63 anni, ex agente di polizia, aveva avuto una storia con sua moglie e si sentiva tradito. A renderlo noto è Messina Today, che nelle scorse ore ha sentito il legale che assiste il 40enne finito nel carcere di Gazzi, l’avvocato Gianni Milasi.

Omicidio di Furci Siculo, le ultime notizie: ricostruito il movente

Hai tradito la mia fiducia, eravamo due fratelli.

Sono queste le poche parole che Gaetano Nucifora avrebbe urlato alla sua vittima prima di spararle almeno tre colpi di fucile, di cui uno, fatale, al volto. È successo poco prima delle 19 di lunedì scorso, 2 ottobre: Giuseppe Catania, ex poliziotto in pensione, stava passeggiando sul lungomare ionico di Furci Siculo, un piccolo paese in provincia di Messina, quando era morto sul colpo sotto gli occhi inermi di decine di passanti.

Un’esecuzione feroce, che aveva sconvolto la comunità intera e che oggi, a qualche giorno dall’arresto del responsabile, si fa più chiara. Davanti agli inquirenti il 40enne finito in carcere a Gazzi avrebbe infatti ricostruito il movente del delitto, spiegando di aver preso di mira Catania dopo aver scoperto che quest’ultimo aveva avuto con la moglie una relazione di anni.

Era stata lei stessa a confessarglielo. Uscito di casa per una partita a carte tra le panchine, il giorno dopo Nucifora si era imbattuto nell’ex agente e, preso dal rancore, si era munito di un fucile e gli aveva sparato. Poi, stando a quanto ha riferito, sarebbe tornato dalla moglie, le avrebbe raccontato l’accaduto e, dopo una doccia, si sarebbe recato in caserma a Roccalumura per consegnarsi.

A quel punto i carabinieri, dopo aver visionato i filmati delle videocamere di sorveglianza e aver raccolto le testimonianze dei passanti, si erano già messi sulle sue tracce.

Un rapporto d’amicizia troncato da un tradimento

Sembra che Nucifora e Catania si conoscessero da molto tempo: non solo si frequentavano per le battute di caccia o per trascorrere qualche serata in compagnia, ma il secondo sarebbe stato anche il testimone di nozze del primo. Erano sempre andati d’accordo. Poi qualcosa, tra loro, si era incrinato. Venuto a conoscenza del tradimento della moglie e del suo amico, Nucifora si sarebbe sentito tradito.

Aspetto di vederlo quando ci sarà l’interrogatorio di garanzia per capire se sta metabolizzando quanto accaduto, perché era anche troppo lucido quando ha confessato. Ha detto che si assumeva le proprie responsabilità e che vuole scontare la sua pena,

ha riferito l’avvocato Milasi a fonti locali. Il 40enne aveva anche detto di aver agito per motivi personali, come ha poi spiegato. Se sul movente non si hanno più dubbi, sulle dinamiche del delitto qualcosa ancora sfugge. Per ricostruire quanto accaduto si aspetta, appunto, l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Nucifora, che potrebbe anche essere sottoposto a una perizia per capire se sia capace di intendere e di volere. Iimportante è anche l’esito degli accertamenti balistici sull’arma e dell’autopsia sul corpo della vittima, che sarà conferita domani al medico legale Elvira Ventura.

I messaggi di cordoglio sui social

In tanti sui social piangono il 63enne morto, ricordandolo per il suo lavoro (a Messina come agente di polizia era noto da tutti) e per la sua simpatia, mettendo in evidenza che, essendo stato colpito di spalle, non ha avuto neanche la possibilità di difendersi.

Purtroppo davanti a certe situazioni c’è chi perde la testa arrivando a gesti così estremi e alla fine inutili. Due famiglie rovinate,

scrive qualcuno. Qualcun’altro dichiara che non ci sono attenuanti per giustificare un omicidio e che per “vendicarsi” di un tradimento non si può diventare assassini. Ma c’è anche chi prende le difese di Nucifora, immaginando che in un attimo tutte le certezze che aveva siano crollate e lui si sia sentito inerme. Sia gli uni che gli altri si dicono sconvolti per l’accaduto, che a Furci Siculo è arrivato come un fulmine a ciel sereno.