Più di 1.200 individui morti sul posto di lavoro nel 2022: a rivelarlo è la relazione annuale dell’Inail. Il Rapporto dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro testimonia ancora una volta un quadro preoccupante nel nostro Paese. Si tratta, nel dettaglio, di una media di circa 100 episodi mortali al mese.

Il calo del 15,2 per cento rispetto al 2021 non deve trarre in inganno, in quanto si tratta di una flessione legata principalmente al netto calo dei morti legati al Covid, passati da 230 a 8 casi.

Per quanto riguarda invece gli infortuni sul lavoro i casi crescono: 703.432 gli episodi denunciati, con un aumento del 24,6 per cento rispetto al 2021. In questo caso, al contrario delle morti, l’impatto dei contagi da Covid sul lavoro va ad appesantire il bilancio.

A presentare i dati relativi al 2022 è il commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo. Contestualmente alla Relazione annuale 2022 presentata oggi, mercoledì 4 ottobre, a Roma, il rappresentante dell’Istituto ha anticipato alcuni dettagli sui primi otto mesi del 2023.

Nel 2022 l’Inail ha scoperto più di 43mila lavoratori irregolari, di cui più di 2.000 in nero

Nel 2022 l’Inail ha erogato ai lavoratori italiani circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie, legate a infortuni e malattie professionali. Più di 521mila, invece, le prestazioni per ‘prime cure’ messe a disposizione presso i 128 ambulatori dell’Istituto.

Sempre lo scorso anno, le aziende ispezionate dall’Inail ammontano a 9.267. Un lavoro reso ancor più efficiente tramite l’intervento del sistema di business intelligence, che ha consentito di perfezionare l’attività di vigilanza. I controlli hanno identificato 43.583 lavoratori irregolari, di cui 2.234 in nero: accertati e richiesti premi per oltre 93 milioni di euro.

Costretti agli straordinari, dunque, i 210 ispettori dell’Istituto, che nel 2021 erano 223. I funzionari, spiega l’Inail nel rapporto, hanno svolto “un’intensa attività di supporto per l’area amministrativa”. Più di 2.700 le indagini relative a infortuni mortali, gravi, in itinere e a malattie professionali, “anche allo scopo di agevolare la tempestiva presa in carico dei superstiti da parte dei funzionari socio-educativi”.

Alla data del 31 dicembre 2022, all’Inail si registrano 632.892 rendite in gestione per inabilità permanente e ai superstiti, in flessione rispetto all’anno precedente del 2,9 per cento. Le rendite di nuova costituzione sono circa 16.700.

Nel 2022, conclude l’Istituto nel suo rapporto annuale, risultano circa 7,3 milioni di prestazioni sanitarie fornite per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 128 ambulatori dell’Istituto sono state più di 521mila.

Relazione Inail sui morti sul lavoro, nel 2023 denunce di infortunio in calo rispetto all’anno precedente

Nel periodo gennaio-agosto di quest’anno si registrano 383.242 denunce di infortunio. Un dato che segna un calo del 20,9 per cento rispetto ai primi otto mesi del 2022. Restano ancora tante le denunce con esito mortale, ben 657, seppur in calo rispetto allo stesso periodo del 2022.

Le denunce di malattia professionale, sempre tra gennaio e agosto 2023, ammontano a 48.514, facendo registrare un +23,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.

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