Aumento pensioni d’invalidità e minime: nei prossimi mesi, ci saranno ulteriori incrementi nelle pensioni. Il primo aumento avverrà tra novembre e dicembre grazie all’aggiustamento previsto per la rivalutazione del 2023. In questa fase, verrà applicata una differenza dello 0,8% tra il tasso provvisorio e quello definitivo sugli importi pensionistici. Il secondo aumento è pianificato per gennaio 2024, tenendo conto dell’andamento dell’inflazione registrato nel 2023.

Queste operazioni avranno un impatto su tutte le pensioni, inclusi i trattamenti minimi e le pensioni d’invalidità civile, nonché sull’assegno sociale. Per i trattamenti con importi più bassi, la rivalutazione avverrà al 100% del tasso determinato, mentre per quelli superiori a 4 volte il trattamento minimo si applicheranno percentuali ridotte.

È importante notare che, al momento, conosciamo solo la percentuale di rivalutazione per il conguaglio, che è dell’0,8%. Per la rivalutazione prevista a gennaio, dovremo aspettare alcune settimane prima che l’Istat confermi il tasso medio d’inflazione da applicare alle pensioni. Tuttavia, possiamo farsi un’idea delle possibili aumenti per le pensioni minime, d’invalidità civile e l’assegno sociale guardando alla percentuale stimata nella Nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso, che è del 5,4%, leggermente inferiore al 5,6% inizialmente previsto.

Aumento pensioni d’invalidità 2024

Per quanto riguarda i trattamenti assistenziali riconosciuti agli invalidi civili, gli aumenti dovrebbero essere come segue:

  • Pensione d’invalidità civile, sordi, ciechi civili assoluti e indennità di frequenza: 313,91 euro (importo attuale) -> 316,42 euro (dopo il conguaglio) -> 333,50 euro (dopo la rivalutazione del 2024).
  • Indennità di accompagnamento: 527,16 euro -> 531,37 euro -> 560,06 euro.
  • Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti: 959,21 euro -> 966,88 euro -> 1.019,09 euro.
  • Indennità comunicazione sordi: 261,11 euro -> 263,19 euro -> 277,40 euro.
  • Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major: 563,87 euro -> 568,38 euro -> 599,07 euro.

Va notato che anche per le pensioni d’invalidità è in corso uno studio sulla possibilità di una rivalutazione straordinaria, simile a quanto applicato per le pensioni minime. Di conseguenza, questi importi potrebbero beneficiare di ulteriori incrementi.

Aumento pensioni minime

Attualmente, il trattamento minimo ammonta a 563,74 euro, al quale viene applicata un’incremento straordinario dell’1,5%, che sale al 6,4% per i beneficiari con almeno 75 anni di età.

Con l’atteso aggiornamento tra novembre e dicembre, il valore della pensione minima aumenterà a 568,24 euro, con un incremento di circa 4 euro. È importante notare che questa somma sarà retroattiva a partire da gennaio 2023, quindi durante l’aggiornamento verranno considerati anche i pagamenti arretrati.

Inoltre, tenendo conto della rivalutazione straordinaria introdotta dalla legge di Bilancio 2023, si prevede che la pensione minima possa raggiungere un massimo di 576,76 euro per coloro al di sotto dei 75 anni (rispetto agli attuali 572,74 euro). Per coloro che hanno compiuto i 75 anni, l’assegno supererà i 600 euro, arrivando a 604,61 euro (rispetto ai 599,82 euro attuali).

Nel gennaio 2024, ci saranno ulteriori aggiornamenti, grazie a una prevista rivalutazione del 5,4%. Di conseguenza, l’importo del trattamento minimo aumenterà di circa 30 euro, raggiungendo 598,92 euro. A questo si aggiungerà un incremento dell’assegno dovuto a una rivalutazione straordinaria prevista per il 2024, che ammonta al 2,7%, portando l’assegno a 615,09 euro.

Tuttavia, le modifiche alle pensioni minime per i beneficiari con almeno 75 anni saranno stabilite dalla legge di Bilancio 2024, poiché al momento non è confermato se verrà mantenuto l’incremento straordinario del 6,4% per l’anno successivo.