Il recente Decreto Energia, reso ufficiale attraverso la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il 29 settembre, ha introdotto importanti novità per i soggetti titolari di partita IVA in Italia, in particolar modo introducendo una sanatoria sugli scontrini. Questa misura governativa ha lo scopo di consentire ai contribuenti di rimediare alle mancate certificazioni dei corrispettivi, permettendo una regolarizzazione più semplice e agevolata.

Sanatoria scontrini: di cosa stiamo parlando

Il Dl 131/2023, in particolare all’articolo 4, dispone quindi una procedura agevolata di sanatoria per le violazioni commesse nel periodo tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. La struttura cardine di questa misura consiste in una regolarizzazione agevolata finalizzata a sanare la violazione commessa in quel periodo, relativa all’emissione di scontrini o fatture mancata o di importo inferiore.

L’Agenzia delle Entrate, tramite comunicazioni ufficiali, ha quindi reso noto che tutti gli operatori economici e i titolari di partita IVA che, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, hanno commesso violazioni relative alla non emissione o emissione parziale di scontrini e fatture, avranno l’opportunità di sanare tali inadempienze. Questo viene fatto attraverso il meccanismo del “ravvedimento operoso“, che consente di regolarizzare la propria posizione fiscale beneficiando di sanzioni ridotte.

Come funziona il ravvedimento operoso

Il ravvedimento operoso è una procedura amministrativa che consente ai contribuenti di sanare spontaneamente le proprie inadempienze, evitando o riducendo le sanzioni amministrative previste. Per accedere a questa forma di regolarizzazione, i contribuenti dovranno seguire le direttive e i passi suggeriti dall’Agenzia delle Entrate.

Ad esempio, un commerciante che ha incassato un pagamento senza emettere lo scontrino fiscale, o ha certificato un importo inferiore a quello effettivamente incassato, potrà ora aderire al ravvedimento operoso, regolarizzando la propria posizione pagando l’imposta dovuta, gli interessi e una sanzione ridotta rispetto a quella ordinaria.

Sanatoria scontrini: variazioni nella sanzione

Inizialmente, era stata prospettata l’idea di permettere ai commercianti di regolarsi pagando solo un diciottesimo della sanzione minima prevista. Tuttavia, forse a seguito di feedback e suggerimenti provenienti da vari settori, la soluzione adottata ha privilegiato l’applicazione del ravvedimento operoso.

L’importo esatto della sanzione, nell’ambito di questa procedura, può variare in base a diversi fattori. Ciò include la natura dell’inadempienza, l’entità della violazione e il periodo di ritardo nel pagamento. Le tariffe attuali oscillano tra un decimo e un quinto della sanzione minima.

Quali violazioni possono essere regolarizzate ed entro quando

Il campo di applicazione della misura include le violazioni commesse fino al 31 ottobre 2023. Tuttavia, è fondamentale che il ravvedimento venga effettuato entro il 15 dicembre 2023.

Uno degli aspetti più allettanti di questa iniziativa è che le violazioni sanate non concorrono al conteggio delle trasgressioni, che potrebbero determinare la sospensione dell’attività commerciale. In pratica, grazie a questa misura, gli operatori economici possono riparare alle loro omissioni usufruendo di sanzioni attenuate e senza il timore di vedersi sospesa la licenza d’esercizio. Si stima che questa iniziativa potrebbe dare respiro a decine di migliaia di attività commerciali, riducendone di conseguenza il rischio di chiusura.

Ricordiamo che è fondamentale essere proattivi e rispettare le scadenze stabilite. Per beneficiare appieno di questa occasione, è essenziale regolarizzare la propria posizione prima dell’arrivo del termine fissato al 15 dicembre 2023.

Le reazioni alla misura

Come spesso accade con le nuove misure legislative, la sanatoria sugli scontrini ha suscitato diverse reazioni. Mentre molti vedono questa iniziativa come una boccata d’aria fresca per le attività commerciali in difficoltà, altri la criticano, ritenendo che possa favorire comportamenti elusivi. Arturo Scotto del PD, ad esempio, ha espresso il suo dissenso, sottolineando che questa misura potrebbe premiare comportamenti non etici a discapito dei contribuenti onesti.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Scotto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha puntualizzato sul fatto che in Italia ci sono persone oneste che pagano regolarmente quanto dovuto, ma i cui meriti non vengono mai riconosciuti, a discapito di chi sgarra e poi paga in misura ridotta.

Più positivo il parere del presidente di Federmodaitalia-Confcommercio, Giulio Felloni.