La vigilia del Sinodo, il quinto durante il suo Pontificato, è stata smossa dalle parole dello stesso Pontefice, che ne riassume il significato nel proprio account social:

“L’essenza del percorso sinodale risiede in una verità di fondo che non dobbiamo mai perdere di vista: esso ha lo scopo di ascoltare, capire e mettere in pratica la volontà di Dio.”

Il 4 ottobre inizia con la messa in Piazza San Pietro concelebrata dai 21 cardinali creati nel Concistoro del 30 settembre scorso. Presenzieranno tutto il corpus dei partecipanti al Sinodo, 464 in tutto, di cui 54 donne che per la prima volta avranno diritto di voto.

Il lavoro vero e proprio è atteso però il pomeriggio, all’interno dell’Aula Paolo VI, dove sono state installate nuove tecnologie per limitare lo spreco di carta. Ogni posizione è infatti dotata di tablet in grado di tradurre i documenti e votare, oltre che richiedere la parola. Del resto la questione ambientale è da sempre al centro del Pontificato di Papa Francesco, che già nell’Enciclica del 2018 legava la crisi sociale ad un problema ambientale.

Papa Francesco, i dubia dei 5 cardinali

Papa Francesco ha risposto in parte ai dubia (dubbi) portati avanti da cinque cardinali che hanno scritto al Papa proprio in vista del Sinodo. Diversi i temi trattati, dalle coppie gay al sacerdozio femminile, che hanno visto aprire uno spiraglio da parte del Pontefice. Sulla prima questione il Papa ha dichiarato come ci sia la possibilità a “forme di benedizioni” per le unioni tra persone omosessuali, pur ribadendo la distinzione dal matrimonio tra uomo e donna, con il rito ancora lontano dai numeri del pre-covid secondo l’Istat. L’apertura arriva anche in merito al tema del sacerdozio in chiave femminile, argomento che “può essere oggetto di studio”.

Papa Francesco: “Non possiamo essere giudici che solo negano, respingono, escludono”

Vatican News ha riportato una forma più estesa del pensiero di Papa Francesco in merito alle unioni tra persone dello stesso sesso, ribadendo la distinzione dal matrimonio tra uomo e donna ma allo stesso tempo sottolineando il non dover ergersi a giudici escludenti e respingenti. L’argomento era già stato toccato in passato dal Papa, il cui pensiero è sempre stato noto.

“È importante la carità pastorale, che deve permeare tutte le nostre decisioni e atteggiamenti. La difesa della verità oggettiva non è l’unica espressione di questa carità, che è anche fatta di gentilezza, pazienza, comprensione, tenerezza e incoraggiamento. Pertanto, non possiamo essere giudici che solo negano, respingono, escludono.”