Mia nonna è andata in pensione di vecchiaia a 71 anni di età anziché 67 anni, ma perché? Il meccanismo di accesso alla pensione è molto complesso. Si pensa di aver maturato i requisiti per l’accesso al trattamento, e invece, emergono le prime verità sul sistema previdenziale. Non tutti (forse) sanno che i requisiti per la pensione di vecchiaia cambiano sulla base di diversi fattori. Vediamo insieme chi ottiene la pensione di vecchiaia a 71 anni di età.
Pensione di vecchiaia a 71 anni
L’ambizione di andare in pensione prima resterà nel cassetto, almeno fino al 2026. La prossima legge di Bilancio per il profilo previdenziale conterrà poche misure, alcune proroghe, ma si esclude l’introduzione di nuove misure, compresa quella per l’abolizione della legge Fornero. Cominciano a emergere le prime indicazioni della Manovra finanziaria per il 2024 e manca la grande rivoluzione in campo pensionistico.
Come si andrà in pensione nel 2024
I due capisaldi della legge Fornero, ovvero la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata ordinaria restano impalate nell’assetto previdenziale e non ci sono misure pronte a mitigarne gli effetti.
La pensione di vecchiaia, ovvero un’uscita a 67 anni di età che nella peggiore delle ipotesi diventano 71 anni di età, può essere evitata solo con alcune misure, tra cui:
- Quota 103: è una prestazione economica accessibile dai lavoratori dipendenti e autonomi che maturano 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023;
- Quota 41 precoci: è una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori che hanno maturato 41 anni di contributi, di cui 35 effettivi, a patto che possono far valere 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età, entro il 31 dicembre 2026;
- Ape sociale: è un’indennità economica garantita dallo Stato, erogata a domanda, ai lavoratori che maturano 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi. L’accesso alla prestazione è riservato alle categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidità dal 74% e lavoratori gravosi;
- Opzione donna: è una prestazione economica erogata, a domanda, alle lavoratrici che maturano 60 anni di età e 35 anni di contributi, entro il 31 dicembre 2023. E che si trovano in una delle seguenti condizioni: caregiver, invalidità dal 74% e lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi.
Pensione di vecchiaia 2024
La pensione di vecchiaia è una prestazione economica riconosciuta su richiesta per coloro che raggiungono 67 anni e 20 anni di contributi. Le regole normative sul trattamento ordinario sono state introdotte dall’articolo 24 del D.lgs. 201/2011, successivamente convertito e modificato nella Legge 214/2011 (legge Fornero).
Nel corso degli anni, al fine di permettere l’uscita anticipata dal lavoro senza impattare sulla pensione di vecchiaia, sono state istituite diverse “quote flessibili”, tra cui Quota 100, Quota 102 e Quota 103.
L’età pensionabile per l’accesso alla pensione resta congelata fino al 2026.
A chi spetta la pensione con 15 anni di contributi?
La pensione di vecchiaia è una prestazione riconosciuta ai lavoratori che raggiungono 67 anni di età e 20 anni di contributi, purché soddisfino le condizioni di legge, tra cui un requisito contributivo di 15 anni di versamenti. Si tratta dell’applicazione delle regole contenute nelle deroghe Amato.
I lavoratori che possono far valere un primo versamento dopo il 31 dicembre 1995, devono anche soddisfare il requisito legato al trattamento minimo, che deve essere uguale o superiore a 1,5 volte il minimo vitale.
I lavoratori che raggiungono la soglia dei 71 anni di età possono richiedere la pensione di vecchiaia, purchè abbiano maturano almeno 5 anni. La liquidazione dell’assegno pensionistico sarà calcolata con il sistema contributivo.
I lavoratori che perfezionano i requisiti di legge per la pensione di vecchiaia, possono collocarsi in quiescenza con 20 anni di contributi e 67 anni di età. Tuttavia, anche in questo caso, è necessario rientrare in un assegno pensionistico non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo.
I lavoratori che raggiungono 64 anni di età e 20 anni di contributi e possono far valere la condizione di “contributivi puri”, possono accedere alla pensione di vecchiaia contributiva, a condizione che l’assegno pensionistico sia superiore a 2,8 volte il trattamento minimo.
Le categorie di lavoratori che hanno un requisito sanitario di invalidità accertato dall’80% possono richiedere la pensione di vecchiaia anticipata a 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini. In questo caso, sono ammessi i requisiti ordinari, pari a 20 anni, o quelli in deroga, ovvero 15 anni di versamenti.
Chi può andare in pensione di vecchiaia a 71 anni?
La pensione di vecchiaia a 71 anni è riservata ai lavoratori che rientrano nel sistema contributivo puro, i cosiddetti contributivi puri. Si tratta dei lavoratori che hanno iniziato ad accumulare la contribuzione a partire dal 1° gennaio 1996 o che con 15 anni di versamenti possano far valere il cumulo contributivo nella Gestione Separata INPS.