La guerra in Ucraina continua ad essere al centro delle questioni europee, dove tiene banco il tema dell’allargamento verso non solo il paese ucraino ma anche alcuni paesi dell’area balcanica. Intervistato da una emittente spagnola, ha preso la parola Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo:
“Sono assolutamente sicuro che l’Unione Europea sarà più sicura e probabilmente più prospera in futuro. Ma non sottovaluto gli ostacoli, le difficoltà e forse i contrasti politici che dovranno essere risolti per renderlo possibile. Tra poche settimane, a dicembre, dovremo prendere decisioni importanti sull’Ucraina, sulla Moldavia, ma anche sui Balcani occidentali. È un processo basato sul merito. Ciò significa che, da un lato, questi Paesi devono fare i propri compiti. Devono attuare le riforme necessarie, l’indipendenza della giustizia, la lotta alla corruzione.
D’altro canto anche noi, da parte dell’Unione Europea, dobbiamo prepararci a questo allargamento. Ma una cosa è certa: non c’è tempo per rimandare. Ed è anche meglio che quei Paesi vicini all’Ue e un giorno all’interno dell’Ue abbiano più stabilità, più prosperità e condividano gli stessi valori, gli stessi modelli politici e cooperino molto più con noi da un punto di vista economico.”
Guerra in Ucraina, Lituania: “L’Ucraina deve rimanere secondo i confini stabiliti nel 1991”
Fa eco a Charles Michel anche il ministro degli Esteri della Lituania, Gabrielius Landsbergis. Pur non riferendosi direttamente all’ingresso dell’Ucraina in Ue, ha ribadito come la guerra attualmente in corso non debba modificare i confini esistenti e perciò la necessità di una sua appartenenza al blocco atlantico.
“Stiamo attraversando un momento storico in cui si sta costruendo un nuovo muro di Berlino. Dipende solo dai nostri sforzi dove si estenderà quel muro. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina rimanga dalla nostra parte secondo i confini stabiliti nel 1991. Gli sforzi per rafforzare il fianco orientale della Nato rispondono al nostro bisogno di difenderci. L’Ucraina deve diventare un membro dell’Alleanza atlantica e l’ombrello di sicurezza transatlantico deve proteggere anche tutti quei paesi che sono stati lasciati in un’analoga zona grigia.”
Guerra in Ucraina, il monito della Nato: “Stiamo esaurendo le munizioni”
Il tema della guerra in Ucraina è legato a doppio filo ai pacchetti di aiuti da parte dell’Occidente per quanto riguarda l’aspetto economico ma soprattutto militare. A fare eco alle parole di Joe Biden di poche ora prima, ribadendo la necessità di un nuovo pacchetto, è il più alto funzionario militare della Nato, Rob Bauer.
“Le potenze militari occidentali stanno esaurendo le munizioni per consentire all’Ucraina di difendersi dall’invasione su vasta scala della Russia: il fondo del barile ora è visibile.”
Sul tema è intervenuta anche la BBC, che ha rilevato come al momento l’Ucraina stia utilizzando molte più munizioni del previsto e i tempi per le sostituzioni sono evidentemente troppo ampi. Viceversa, la Russia è in grado di garantire un ricambio in maniera molto più veloce, tenendo conto di un sostanziale cambio di passo dell’economia del paese, ormai pienamente rivolta alla guerra, al netto delle sanzioni inflitte.
Nel frattempo l’Ucraina ha incassato il sostegno anche dell’ambasciatore USA in Italia, Jack Markell, che ha dichiarato come i due paesi condividano l’obiettivo di fermare Putin:
“Gli Stati Uniti sono particolarmente grati per il sostegno dell’Italia all’Ucraina. Il presidente Biden è stato molto chiaro così come la maggior parte dei membri del congresso inclusi i leader di entrambi i partiti: resteremo al fianco dell’Ucraina per il tempo necessario.”