Come andare pensione tra 2 anni? Si chiude la partita delle pensioni 2023. Sono giorni difficili: il governo Meloni prepara una Manovra finanziaria con un margine risorse ristretto al minimo. Non sarà facile reperire le risorse finanziarie nella Manovra, nonostante la previsione di uno scostamento del deficit. La vera mazzata potrebbe arrivare per i lavoratori, se non altro per l’assenza della riforma delle pensioni, dunque si allontana l’uscita flessibile anticipata, mentre si avvicinano le regole imposte dalla riforma Fornero. Vediamo insieme come si potrà andare in pensione tra due anni, ma soprattutto come cambia l’età pensionabile per chi lascerà il lavoro dal 1° gennaio 2026.
Come andare pensione tra 2 anni?
Come in ogni gioco, c’è chi vince e chi perde. Ai lavoratori verrà chiesta una prova di resilienza, tanto grande da rischiare di ritardare l’uscita dal lavoro di altri due anni. Tutto questo, però potrebbe portare a nuovi scatti per l’adeguamento all’aspettativa di vita.
La Manovra 2024 conterrà come base di partenza 16 miliardi in deficit. I dati della Nota di aggiornamento al DEF mostrano una prudenza di base che non lasciano spazio a grandi prospettive. Per preservare il poter di acquisto delle famiglie e contrastare il caro prezzi, molto probabilmente sarà resa strutturale la misura del taglio del cuneo fiscale.
L’andamento dei tassi di interessi influenza gran parte delle prospettive future, anche quelle in campo previdenziale, pertanto ci aspettano pochi cambiamenti legati alle misure in vigore fino al 31 dicembre 2023, nulla di straordinariamente rivoluzionario. Vediamo insieme come andare in pensione tra due anni.
Come si fa ad andare in pensione anticipata e quanti scatti in avanti per l’età pensionabile?
La pensione anticipata ordinaria è una misura regolamentata dalla legge Fornero che permette di ritirarsi dal lavoro, a condizione che venga maturato un’anzianità contributiva pari a 42 o 41 anni e 10 mesi di versamenti, senza limiti anagrafici.
Dal 2023 è stata introdotta la misura Quota 103, che permette di ritirarsi dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi, se maturati entro il 31 dicembre 2023.
La pensione Quota 41 precoci permette di ritirarsi dal lavoro con 41 anni di contributi, senza limiti di età, a condizione che risultino 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni di età. Tuttavia, il lavoratore per poter accedere a questo trattamento previdenziale deve aver maturato 41 anni di contributi, di cui 35 effettivi, e appartenere a una delle categorie meritevoli di tutela come disoccupati, caregiver, invalidi dal 74%, e lavoratori impiegati in mansioni gravose.
La pensione Opzione donna permette alle lavoratrici che rientrano nel profilo di maggior tutela di ritirarsi dal lavoro, a condizione che risultino perfezionati 60 anni di età (59 0 58 per uno o due figli) e almeno 35 anni di anzianità contributiva. La misura scade il 31 dicembre 2023.
Gli adeguamenti per l’aspettativa di vita sono congelati fino al 31 dicembre 2026 (decreto legge 4/2019, articolo 17). Pertanto, l’età pensionabile non subisce modifiche per i prossimi due anni.
Non sono previsti nuovi scatti per l’adeguamento all’aspettativa di vita, neanche per la pensione di vecchiaia, almeno per il biennio 2025/2026. Per il biennio 2027/2028, è possibile che scatti un aumento di 2 mesi.
Quando si ha diritto al prepensionamento?
Il prepensionamento garantito dallo Stato italiano viene denominato Ape sociale e permette di ritirarsi dal lavoro a 63 anni di età con almeno 30 anni di contributi.
Si tratta di un’opportunità riservata ai lavoratori appartenenti alle categorie di maggior tutela.
La domanda preliminare per il riconoscimento dei requisiti necessari presti dalla normativa per il diritto al beneficio, deve essere presentata entro e non oltre il 30 novembre 2023. La misura Ape sociale scade il 31 dicembre 2023.
Cambia l’età pensionabile per chi lascerà il lavoro dal 1º gennaio 2026?
L’alto tasso di mortalità registrato nel periodo pandemico ha frenato l’adeguamento all’aspettativa di vita. Pertanto, non è scattato l’aumento dell’aspettativa di vita per coloro che hanno raggiunto 67 anni di età.
L’INPS ha confermato l’assenza di variazioni legate alla speranza di vita, pertanto l’età pensionabile resta fissa a 67 anni di età fino al 2026. Per adeguamenti successivi, è necessario attendere il biennio 2027/2028. Tuttavia, le previsioni portano a uno scatto di aumento di 2 o 3 mesi correlati all’aspettativa di vita.
In conclusione, nel 2024 sarà possibile andare in pensione con gli stessi requisiti del 2023, a condizione che vengano prorogate le misure come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.