Pio e Amedeo hanno conquistato il pubblico televisivo con la loro autenticità e comicità non costruita, ora ci sono riusciti anche a teatro. Lo straordinario successo di pubblico di “Felicissimo Show” al Teatro Brancaccio di Roma è la riprova di come siamo davanti ad un fenomeno culturale in grado di far sorridere trasversalmente generazioni variegate. Nella platea della seconda serata presenti l’ex capitano della Roma Francesco Totti con la compagna Noemi, ma anche il nonno d’Italia Lino Banfi. Una serata di risate davvero piacevole con uno show basato molto sull’improvvisazione del duo, che non ha lesinato battutine agli ospiti in platea e anche a Mediaset, in particolare a Pier Silvio Berlusconi.
Pio e Amedeo a teatro il video, il rapporto con la Meloni e le gag con Totti
Pio e Amedeo hanno parole di stima per Giorgia Meloni, svelando anche un aneddoto sul loro primo incontro:
“E’ una donna molto autoironica, di solito le person con questa dote sono anche le più intelligenti. Noi l’abbiamo conosciuta dieci anni fa con una candid camera durante Le Iene in cui io facevo un giornalista lecchino e Amedeo un passante della strada. E’ nato tutto da un incidente diplomatico in cui noi l’avevamo presa di mira dicendole che faceva i festini con Berlusconi. Lei si era poi congratulata con noi dopo questo episodio”.
Se la prima sera la super ospite è stata là premier i più paparazzati del secondo appuntamento romano sono stati Francesco Totti e Noemi Bocchi, anche loro vittime di battute dal palco:
“Lo abbiamo saputo un’ora prima. Infatti in questa data dello spettacolo originariamente ci doveva essere David Beckham. Quando abbiamo saputo di Totti abbiamo scaricato last minute una sua foto. Francesco non se la prende mai su niente. Siamo sempre molto rispettosi e se andiamo oltre è perché siamo certi di non offendere il personaggio in questione”.
Il perché delle gag su Mediaset e la battuta sulla Rai
Pio e Amedeo nell’incontro stampa notturno, falsariga della tarda ora in cui era avvenuto quello con Baglioni, raccontano il perché abbiano voluto iniziare nella prima parte prendendo in giro Mediaset:
“La verità è che non sapevamo come iniziare lo spettacolo. Volevamo qualcosa di davvero spettacolare e alla fine è arrivata un’illuminazione. Piersilvio Berlusconi ha improvvisamente cacciato tre conduttrici e noi a quel punto cazzaggiando le abbiamo tirate in ballo. Ovviamente la sua è una scelta editoriale in cui però non ci sentiamo coinvolti. Abbiamo approfittato di questa cosa per fare un’iperbole dipingendo Piersilvio come un moderno Che Guevara. Bisogna stare attenti che lui non venga a vedere lo spettacolo”.
Proprio su questo aspetto hanno scherzato che nel caso venissero licenziati le alternative non mancherebbero:
“Se ci caccia Pier Silvio andiamo a bussare alla Rai. Se ci cacciano dalla Rai, andiamo a bussare a La7 e così via. C’è sempre Telenorba”.
La difficoltà del politically correct
I due raccontano che oggi far ridere è diventato particolarmente complesso, oltre a spiegare il perché non abbiano fatto battute su uno dei loro bersagli più frequenti:
“Quando si è in comicità vale tutto. Non ci sono argomenti su cui non si può scherzare. Noi cavalchiamo il politically correct, ma è anche’ chiaro che a volte bisogna fermarsi. Nel nostro spettacolo è capitato in passato di aver fatto battute su Fedez, ma in questo momento delicato abbiamo evitato perché ci vuole rispetto che è diverso dal politically correct”.
Per Pio e Amedeo poi si scagliano contro la cannibalizzazione dei social, come avevano già fatto sul palco tra l’altro con una gag che richiamava a Chiara Ferragni e a un divertente futuro distopico nel 2036:
“I social sono abitati da un popolo di disadattati che fa sentire le persone inadeguate. Ciascuno può esprimere un pensiero, un’opinione senza che ci sia un filtro. Chi scrive per offendere il lavoro di un artista non si rende conto che bisogna sempre mantenere il rispetto”.
Il retroscena sulla conduzione di Lol
Pio e Amedeo hanno poi svelato un vero e proprio retroscena sul programma Lol:
“Nel 2020 Mediaset avevamo accettato già il progetto di Felicissima sera ed eravamo concentrati a fare questo show. Ci fecero vedere il format ma non ci sembrava adatto a noi. Non ci siamo pentiti però. In quel caso avremmo dovuto condurre un format che non era il nostro. E’ un programma fintamente non scritto e se ne accorge anche chi non è del mestiere”.