La Serie A fa scorpacciate di gol. Ringraziamento speciale agli attaccanti, che in questa stagione sono partiti a mille a suon di reti gonfiate. Ad oggi il campionato italiano ha una ricca scelta di punte, ognuna con uno stile diverso, ma che porta a centrare comunque l’obiettivo, ovvero fare gol. Lautaro Martinez, Lukaku e Osimhen, passando per la sorpresa Thuram ad un Milan che oltre Giroud può contare su insieme di nomi capaci di dividersi i gol, mentre Vlahovic vuole confermare l’ottimo inizio.
Senza dimenticare Immobile, che al netto di un inizio non proprio indimenticabile, continua ad essere un top nel suo ruolo. Parola di Robert Acquafresca, con l’ex Cagliari e Bologna che in esclusiva a Tag24 ha valutato il lavoro dei colleghi in queste prime sette giornate di campionato.
Robert, che giudizio dai degli attaccanti in queste prime sette giornate?
“Si può dire tranquillamente che Lautaro è un fuoriclasse, senza se e senza ma. Come anche Lukaku, che è tornato con la voglia giusta. Cambia squadra ma continua a fare gol. Il Milan invece ha trovato continuità di gol non solo con Giroud e Leao, ma anche con altri nomi che riescono a fare gol, mentre per la Juventus tocca capire se l’ottimo inizio di Vlahovic verrà confermato anche nel prossimo futuro. Il Napoli ha una certezza che si chiama Osimhen, nell’attesa che Kvara torni quello della scorsa stagione”.
Livello alto rispetto all’anno scorso?
“Avere di nuovo Lukaku ha dato una mano ad aumentare il livello, ma penso che in generale il livello sia alto e che gli altri campionati ci invidiano ciò che abbiamo”.
Da calciatore come hai reputato la telenovela Lukaku?
“Vai a capire cosa è successo nel dettaglio. Ma da quello che appare, sicuramente il belga non ne è uscito bene dal punto di vista dell’immagine. Io sicuramente non mi sarei comportato in questo modo, semmai avessi avuto il desiderio di andare, via l’avrei detto esponendomi”.
Tra le big chi è messa meglio con l’attacco?
“Inter e Napoli hanno una marcia in più. Tra i nerazzurri c’è anche un Thuram molto interessante, poi giocare all’Inter ti da una mano, così come aumenta anche le pressioni, ma il giocatore deve continuare così come sta facendo, concentrato”.
Sulla crisi di Immobile?
“Penso che Immobile sia una garanzia e basta. Contestare uno come lui è da folli, Ciro è e resterà uno degli attaccanti più forti della storia italiana. Non lo dico io, lo dicono i numeri e Immobile è inattaccabile. Poi tutti gli attaccanti hanno avuto periodi di difficoltà, lui li supererà”.
Il Milan può contare su un gruppo di attaccanti che si dividono i gol. Ti piace come strategia?
“E’ una scelta di Pioli condivisa con la società. Sicuramente il futuro ci confermerà o meno la bontà della strategia, ma ad oggi i risultati sembrano dare ragione al mister”.
E’ l’anno di Vlahovic?
“E’ partito determinato, ma lo vedevo così anche la passata stagione. Ci sono annate che possono essere storte, ma lui deve essere bravo a rimanere concentrato. Il suo valore è fuori discussione”.
Una mano può darla Allegri con un calcio più propositivo?
“La bravura del mister è quella di valorizzare i nomi che ha in rosa. Poi io il mister lo conosco, mi ha allenato, so che può riuscire ottimamente in questo lavoro”.
Ti hanno dato fastidio le numerose critiche nei suoi confronti?
“Le critiche fanno parte del gioco, se vuoi fare questo mestiere devi conviverci, deve essere bravo a farsele scivolare addosso. Ha le spalle larghe, i risultati parlano per lui”.
Di tutti i nomi che abbiamo fatto, quale sarebbe stato quello più congeniale al tuo stile di gioco?
“Posso dire di essere stato fortunato di aver lavorato con grandi giocatori che mi hanno messo in condizione di fare gol, dato che ero un finalizzatore e avevo bisogno di chi potesse darmi palloni giusti. Però tra tutti i nomi io scelgo Barella, con lui mi sarei trovato a meraviglia”.