La Juventus continua a ricercare se stessa. La squadra di Allegri continua a far fronte a risultati altalenanti, che nonostante tutto le permettono di ritrovarsi al quarto posto a quattro lunghezze da Inter e Milan. Questo però non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi, che continuano a puntare il dito verso l’allenatore reo di non dare un identità più offensiva alla squadra.

Tempo scaduto a suon di #AllegriOut per mezzo social. Non la pensa così Roberto Galia, con l’ex bianconero che non ha dubbi: “Ad Allegri va dato tempo, alla fine analizzeremo i risultati. Ma serve più personalità”. Inutile parlare di bel gioco con il tecnico livornese secondo Galia, che in esclusiva a Tag24 ha voluto analizzare il momento bianconero.

Roberto, domanda secca: la Juve è da scudetto?

“No, non lo è. Perché ci sono ancora dei giocatori che non hanno convinzione e non danno continuità a ciò che Allegri vorrebbe. Le milanesi hanno una marcia in più, in particolare l’Inter la vedo molto più attrezzata per puntare al titolo”.

Il pareggio con l’ Atalanta ha alimentato le polemiche verso la Juventus. Sono giustificate?

“I conti si fanno sempre alla fine. Ogni partita è diversa dalle altre, magari qualche errore c’è stato, ma bisogna avere pazienza e sperare che la Juventus possa fare un filotto di vittorie”

Ma ti aspettavi una partenza diversa? La Juve ha una partita a settimana..

“Ma questo è Allegri, uno che non vuole prendere gol, che tiene la squadra corta, più contenitivo. Poi ovviamente quando devi andare a fare gol qualche difficoltà in più c’è. Ripeto, l’allenatore è questo, lo conosciamo, sappiamo però anche che è un tecnico che viene fuori alla distanza. La sconfitta con il Sassuolo è frutto di qualche errore, ma i neroverdi hanno battuto anche l’Inter, a prova che non esistono squadre cuscinetto e che non puoi mai stare tranquillo. Servono vittorie per acquistare convinzione”

Allegri deve cambiare qualcosa?

“I giocatori titolari sono quelli che stiamo vedendo. L’obiettivo è avere una squadra base che possa dare continuità, dato che non hai necessità di fare turnover senza coppe europee di mezzo. Magari può esserci qualche cambiamento in base alle situazioni, ma lo zoccolo duro deve esserci sempre. Poi ogni partita è a se, dunque alcuni accorgimenti possono essere fatti sul momento”.

Bisogna essere più offensivi?

“Adesso c’è anche Chiesa, che comincia a vedere spesso la porta. Ma la Juventus ha giocatori che davanti sanno il fatto loro, forse deve riuscire di più a controllare il gioco invece di lasciare il pallino agli altri. Sotto questo aspetto magari deve dare qualcosa in più, deve esserci più personalità”

Allegri è l’allenatore giusto?

“La Juventus ha spinto forte con Allegri, quindi se l’ha fatto vuol dire che credono in lui. I risultati li ha dimostrati, anche l’anno scorso con tante difficoltà è arrivato terzo, non gli si può dire niente. Io sono stato in questa società dove l’obiettivo è vincere sempre, e so che i conti durante la stagione non si fanno. Possono esserci degli intoppi, ma se alla fine i risultati li porti nessuno può dire niente, anche perché non puoi giocare sempre bene”

La Juventus però dal punto di vista del gioco non sta dando grandi segnali

“Perché non riesce ancora a determinare il suo gioco sugli avversari in certe situazioni. Poi è chiaro che dipende anche da che tipo di impronta l’allenatore vuole dare e come questa viene recepita. La Lazio è un esempio: con Sarri l’anno scorso ha fatto bene, quest’anno sta avendo difficoltà. Come qualità la Juventus non è seconda a nessuno comunque”.