Per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro, ci sono alcune voci contrattuali e alcuni termini che si dovrebbe conoscere come quello del lavoro supplementare: cos’è? Si tratta del lavoro svolto oltre l’orario di lavoro concordato nel contratto e nei limiti delle 40 ore settimanali.
A seconda della tipologia di lavoro svolto e dalla contrattazione collettiva di appartenenza, il lavoro supplementare può prevedere una retribuzione maggiorata oppure no. A volte, viene confuso con le ore di lavoro straordinario.
Spieghiamo come funziona e come viene pagato e, infine, vediamo quali sono tutte le differenze con gli straordinari.
Cos’è e come funziona il lavoro supplementare
Un contratto di lavoro può essere a tempo determinato e indeterminato e, a sua volta, a tempo pieno o part-time. Nell’ambito dei contratti part-time, viene considerato lavoro supplementare, quello che il lavatore svolge oltre l’orario di lavoro concordato, ma entro il limite delle 40 ore settimanali.
L’eccedenza rispetto all’orario stabilito nel contratto di lavoro viene considerato supplementare, solo se non raggiungono le ore di lavoro previste dai contratti full-time. Se vengono superate le ore di lavoro di un dipendente a tempo pieno, allora il lavoro non viene più considerato come supplementare, ma rientra nell’ambito dello straordinario.
Si può chiedere sempre ad un lavoratore di effettuare ore supplementari? In realtà, i datori di lavoro devono attenersi ad una regolamentazione specifica, che disciplina il quantitativo di volte e il tipo di motivazione in cui chiedere che venga svolto lavoro supplementare.
Come viene pagato
In linea di massima, i contratti di lavoro prevedono una retribuzione maggiorata per le ore di lavoro supplementare effettuate. Tuttavia, a seconda dei contratti, del lavoro svolto e della contrattazione collettiva di riferimento, le regole possono cambiare.
Saper leggere la busta paga, può essere un’ottima soluzione per conoscere bene come vengono retribuite le ore di lavoro supplementare, oltre che quelle di lavoro straordinario.
Come si calcola la retribuzione delle ore supplementari? Si devono moltiplicare le ore di lavoro per la retribuzione oraria spettante per poi moltiplicarle alle ore di lavoro supplementare.
Anche le percentuali possono cambiare, così come possono cambiare in base a quando viene effettuato. Per esempio, se le ore di lavoro supplementare vengono effettuate di notte oppure nei giorni festivi.
In ogni caso, per conoscere tutte le informazioni necessarie è sufficiente leggere la busta paga. Per chi avesse difficoltà, si consiglia di affidarsi ad un consulente del lavoro o un commercialista.
Come funziona la tassazione? Così come le ore ordinarie di lavoro, anche quelle supplementari subiscono le trattenute per i contributi INPS e viene applicata la tassazione Irpef.
Quali sono le differenze con le ore di straordinario
Lavoro supplementare e straordinario, spesso e volentieri, possono essere confusi tra di loro. In realtà, come abbiamo già anticipato, presentano profonde differenze, con alcune analogie. Entrambi, per esempio, sono caratterizzati dall’essere ore di lavoro ulteriori rispetto a quelle ordinarie.
Ma quali sono le differenze? Il lavoro supplementare è tipico dei contratti di lavoro part-time; mentre, le ore di lavoro straordinario possono essere effettuate sia dai lavoratori con contratto di lavoro part-time che dai lavoratori con contratto di lavoro a tempo pieno.
Pertanto, i lavoratori part-time possono svolgere entrambi, mentre i lavoratori full-time solo le ore di straordinario. In entrambi i casi, però, le ore di lavoro non possono superare le 48 ore a settimana.
I lavoratori possono rifiutarsi di svolgere ore di lavoro supplementare solo se dimostrano di avere altre esigenze familiari o di salute. Tuttavia, può essere richiesto senza il consenso del lavoratore nei seguenti casi:
- Esigenze tecnico-produttive;
- Casi ed eventi di forza maggiore;
- Eventi particolari come, per esempio, fiere, mostre e altre manifestazioni.