Una conversazione telefonica organizzata da Joe Biden con i leader della Nato per ribadire il sostegno a Kiev. A rivelarlo, attraverso un post su X, è il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Mentre la Russia continua la sua brutale guerra, siamo tutti impegnati a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario.

L’inquilino della Casa Bianca ha esteso la telefonata a partner e alleati, con l’obiettivo di “coordinare il nostro attuale sostegno per l’Ucraina”. Tra gli interlocutori c’era anche la premier italiana Giorgia Meloni.

Nell’elenco anche il premier canadese Justin Trudeau, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier giapponese Fumio Kishida, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente romeno Klaus Iohannis, il premier britannico Rishi Sunak e la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna.

Biden chiama i leader Nato per ribadire il sostegno a Kiev, il consigliere Podolyak: “Ecco perché è importante inviarci armi”

Inviare armi all’Ucraina è utile anche per i suoi partner. Parola del consigliere presidenziale di Kiev Mykhailo Podolyak, che su X si rivolge a quei politici, soprattutto americani ma anche europei, ancora restii al sostegno economico e militare all’Ucraina.

L’Ucraina, osserva Podolyak, ha bisogno di proiettili d’artiglieria, missili a lungo raggio e sistemi di difesa aerea. Richieste per qualcuno esose, eppure le conseguenze di una carenza di aiuti sarebbero ancor più costose degli esborsi economici ai quali gli alleati devono far fronte.

Anche voi, nostri partner, avete veramente bisogno che l’Ucraina abbia proiettili, missili a lungo raggio e sistemi di difesa aerei. Perché parliamo di esistenza, regole, futuro, economia, matematica, di quello che costa meno: fermare la Russia ora o aspettare che le ambizioni assetate di sangue della Russia crescano significativamente.

Il consigliere presidenziale rivolge il suo appello ai “politici” che “vi diranno che è costoso oggi“: questi ultimi “non vi dicono la cosa principale”. Le conseguenze del domani “sarebbero molto più costose, per la sicurezza e stabilità globali, l’economia e il diritto internazionale”.