Le scosse di terremoto avvertite questa notte a Napoli e stamattina a Reggio Calabria sottolineano, come se ce ne fosse bisogno, la necessità di mantenere alta l’allerta e procedere con la messa in sicurezza del nostro Paese.
Tanto in Campania – dove l’epicentro di questi terremoti è nella vasta dei Campi Flegrei – e in Calabria sono infatti in corso degli «sciami sismici», ovvero scosse lunghe e ripetute sequenze di intensità non elevata la cui durata è variabile, potendo arrivare fino ad alcuni mesi. Non a caso, l’intensità dei terremoti continui che vanno avanti da giorni nei Campi Flegrei non ha provocato nessun morto, ma solo danni alle cose.
Ed è proprio per queste ragioni che le autorità, pur non sottovalutando assolutamente lo stato di allerta, stanno invitando la popolazione a mantenere la calma. Come affermato dal sindaco di Napoli, infatti, «la situazione è psicologicamente pesante, ma non si deve fare allarmismo».
Terremoto nei Campi Flegrei e in Calabria: le autorità invitano alla calma e a non fare allarmismi
L’invito a mantenere la calma di fronte le scosse di terremoto che stanno interessando da giorni la zona Campi Flegrei e stamattina la Calabria – dove le scosse sono state avvertite a Reggio Calabria e a Cosenza – continua ad arrivare da tutte le autorità. Anche gli esperti, inoltre, sottolineano come nei Campi Flegrei non si debba temere alcuna eruzione o attività vulcanica improvvisa.
I cittadini, tuttavia, sono provati mentalmente da giorni di ansia e incertezza. Come riassunto nelle parole del ministro per la Protezione civile Musumeci, infatti, al momento le scosse sono di lieve intensità non sono preoccupanti, ma nessuno può avere certezza sull’evoluzione della situazione.
Ad angosciare i cittadini, più delle scosse probabilmente, è la tenuta delle abitazioni e degli edifici. L’Italia, infatti, ha già fatto troppe volte i conti con il tema della mancata prevenzione e della mancata messa in sicurezza dei territori.
Terremoto, l’appello di Bandecchi per la messa in sicurezza del territorio
Ed è proprio sul tema della prevenzione e della messa in sicurezza che è intervenuto oggi Stefano Bandecchi. Rivolgendo un pensiero alle persone che si trovano nelle aree interessate dagli sciami sismici, il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare ha voluto richiamare la politica alla necessità di trovare le risorse per mettere il Paese in condizione di difendersi dal verificarsi di fenomeni naturali avversi.
Secondo il sindaco di Terni, infatti, nonostante la scienza abbia reso noti i pericoli a cui è esposto il nostro Paese altamente sismico e ad elevato rischio di dissesto idrogeologico, «il tema della prevenzione e della messa in sicurezza» è sempre assente dal dibattito politico.
Ed è proprio per questo motivo che, purtroppo, nel nostro Paese si attende sempre la tragedia per capire che «ci sono imponenti lavori da fare immediatamente». Dalle strutture da ammodernare a quelle vecchie e non controllate, semplicemente per Bandecchi si è «ancora fermi». Per superare questo stallo, da cui dipende il futuro del Paese, occorrono però non solo risorse.
Secondo Bandecchi, la priorità è il «processo di sburocratizzazione e di semplificazione per velocizzare tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza l’intero patrimonio edilizio dell’Italia». Solo rimuovendo gli ostacoli di carattere amministrativo, infatti, si potrà dare impulso agli investimenti per i territori, i quali però devono essere il frutto di «una politica lungimirante» su cui il Governo deve prendere consapevolezza.