Detassazione tredicesima pensioni 2023: si è discusso ampiamente della possibilità di esentare fiscalmente le tredicesime pagate a dicembre, con l’intenzione di generare risparmi effettivi, soprattutto per chi ha un reddito medio-basso. Tuttavia, alla fine la proposta è stata accantonata. Invece di adottare questa misura, il governo ha optato per utilizzare i 3,2 miliardi di profitti derivanti dall’aumento del deficit di quest’anno per affrontare altre questioni cruciali, come l’aggiornamento delle pensioni, le remunerazioni nel settore pubblico e le spese connesse all’immigrazione.

Stop detassazione tredicesima pensioni e stipendi 2023

Nella Legge di Bilancio per il 2024, alcune misure sono già state pianificate per quest’anno, mentre altre 32 leggi correlate affronteranno gran parte delle disposizioni per l’anno successivo. Sebbene manchino dettagli specifici, che saranno dibattuti nelle leggi correlate, il focus principale sarà sulla definizione delle risorse e delle principali decisioni. Immaginiamo come sarebbe stato attuare l’esenzione fiscale sul tredicesimo stipendio.

Inizialmente, la previsione era di introdurre questa esenzione a dicembre 2024, ma alla fine l’esecutivo ha deciso di anticiparla entro la fine di quest’anno. Questa anticipazione rappresentava uno degli obiettivi principali del governo: ridurre l’onere fiscale sul tredicesimo stipendio, al fine di aumentare l’importo effettivo per i lavoratori. La detassazione del tredicesimo stipendio, degli straordinari e dei premi di produzione, tutti inclusi nell’emendamento fiscale del governo, era una parte vitale della strategia governativa volta a ridurre l’imposizione fiscale complessiva.

Questa riforma fiscale era uno dei pilastri centrali del programma di governo, con l’aspirazione di introdurre gradualmente un sistema di tassazione unificato attraverso la revisione delle aliquote dell’IRPEF. Nonostante l’entusiasmo per queste misure, il governo si è trovato ad affrontare limiti dovuti alla disponibilità limitata di risorse finanziarie. Di conseguenza, i fondi originariamente destinati a queste iniziative sono stati dirottati verso altri settori prioritari.

Quanto sarebbe aumentata la tredicesima per i lavoratori dipendenti?

Questa detassazione avrebbe rappresentato un significativo vantaggio per i lavoratori dipendenti, poiché avrebbe aumentato il loro salario netto. Ad esempio, per un lavoratore con un reddito annuo di 15.000 euro:

  • Senza detassazione: l’imposta sul reddito sarebbe stata di 230 euro.
  • Con una detassazione al 15%: l’imposta sul reddito sarebbe stata di 150 euro.

Risparmio: 80 euro in più nel portafoglio. L’ammontare del risparmio sarebbe aumentato con l’aumento del reddito. Se si avesse applicato la stessa aliquota (ad esempio, il 15%) anche alle fasce di reddito più elevate, si sarebbe compiuto un passo verso l’adozione di una tassa unificata, sebbene le risorse attualmente a disposizione potrebbero risultare limitate. Per esempio:

  • Lavoratori con reddito fino a 35.000 euro all’anno avrebbero risparmiato circa 560 euro.
  • Lavoratori con reddito fino a 30.000 euro all’anno avrebbero risparmiato 480 euro.
  • Lavoratori con reddito fino a 25.000 euro all’anno avrebbero risparmiato 200 euro.
  • Lavoratori con reddito di 20.000 euro all’anno avrebbero risparmiato 160 euro.