Un provvedimento della polizia di Napoli ha fermato il boss di camorra Giuseppe Lo Russo, accusato di due omicidi, perché ritenuto a rischio fuga.
Fermato Giuseppe Lo Russo, boss di camorra, accusato dei due omicidi di Angelo De Caro e Pasquale Bevilacqua
Il boss di camorra Giuseppe Lo Russo, soprannominato ‘Peppe ‘o capitone’, è stato raggiunto da un provvedimento di fermo emesso dalla polizia di Napoli e notificato dal Pm.
Il motivo riguarda alcune dichiarazioni del boss, intercettate negli ultimi tempi dalle forze dell’ordine, nelle quali Lo Russo aveva manifestato la volontà di fuggire una volta uscito di prigione. Di fronte a questo rischio, le autorità hanno deciso di attuare il provvedimento ai suoi danni.
Il boss del clan Lo Russo, infatti, è ritenuto persona da sottoporre a particolare attenzione, soprattutto a seguito dell’emersione di alcuni elementi che lo vedrebbero coinvolto in due omicidi:
- quello di Pasquale Bevilacqua, assassinato in via Cupa Coppa di Chiaiano, a Napoli, il 6 febbraio del 1991
- quello di Angelo De Caro, ucciso il 6 giugno 1990, sempre a Napoli, in via Gherardo Marone
Numerosi i reati a carico di Lo Russo, detenuto in carcere dal 1998
Il fermo ai danni di Lo Russo rappresenta un’ulteriore conferma della ‘stretta’ che le autorità partenopee stanno portando alla criminalità organizzata nel comune di Napoli, e fa seguito al blitz nel quartiere Ponticelli eseguito nella giornata di oggi, 3 ottobre 2023, e alle perquisizioni nei quartieri San Lorenzo-Vicaria di alcuni giorni fa.
Il suo ruolo egemone nel clan che porta il suo nome, lo ha messo sempre al centro dell’attenzione degli inquirenti. La sua leadership si estendeva nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella, fino al suo arresto e alla reclusione iniziata il 24 luglio del 1998. La condanna di 25 anni ai suoi danni riguardava una serie di reati:
- omicidio
- associazione a delinquere di stampo mafioso
- estorsione
- traffico di droga
La condanna sarebbe giunta a termine tra poco ma il fermo costringerà, ora, Peppe ‘o capitone a un supplemento detentivo.