“Barbie” arriva in Russia ed è subito polemica. Nonostante il Ministero della cultura russo abbia messo al bando il film, diversi cinema russi hanno deciso di ignorare il divieto.
Barbie trasmesso in Russia, cosa è successo?
Qualche giorno fa è approdato nelle sale russe il film Barbie. Il film americano campione di incassi è riuscito, contro ogni aspettativa, ad invadere anche un paese così distante, dopo aver già fatto il giro del mondo.
Alcuni piccoli cinema sono riusciti infatti a trasmettere il film che ha sbancato ad ogni botteghino e che ancora fa parlare. Nessuno di certo si sarebbe aspettato che sarebbe arrivato fino alla Russia.
Eppure in qualche modo la pellicola diventa battaglia politica, i ragazzi vedono il film seduti per terra, all’aria aperta, tutti vicini, ma non solo.
Ma come sono riusciti a trasmetterlo senza che nessuno lo vietasse? Semplice, in un attimo il film è diventato “Rapidi Incontri“.
Con questo nome alternativo la dilagazione del film è stata altrettanto rapida.
La reazione del Cremlino
Il film non fa alcun riferimento a qualcosa che possa essere utile alla Russia, che infatti, si è precipitato nelle sale esclusivamente per vedere il documentario proprio perché diverso da ciò a cui li ha abituati la loro terra d’origine.
L’ormai docu-film ha trasformato idealmente Barbie nella madre-patria russa e Putin in un qualunque Ken.
Le copie del film che girano sono illegali e vengono trasmesse in maniera del tutto individuale ed indipendente dai cinema più impegnati.
In maniera non troppo inaspettata le copie sono state doppiate e hanno cominciato a girare in lungo e largo.
I temi affrontati, ad esempio il capovolgimento dei ruoli, i diritti LGBTQ+ , il patriarcato messo in discussione ridicolizzando addirittura la figura dell’uomo ridotto a uomo oggetto, rende il film inavvicinabile.
Le autorità non hanno perso tempo a distaccarsene.
Il Ministero della Cultura russo non ha potuto esimersi dal rilasciare alcune dichiarazioni. ha detto infatti che il film “non è in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal nostro presidente per preservare e rafforzare i valori morali e spirituali tradizionali russi”, distaccandosene totalmente ed esortando il paese a non trasmetterlo più.