In occasione della giornata conclusiva del Festival delle Regioni e delle Province autonome, Giorgia Meloni è a Torino per un intervento al teatro Carignano. Ad aspettare la premier nel capoluogo piemontese una nutrita folla di manifestanti, perlopiù studenti, che si sono radunati in piazza Castello e l’hanno accolta con uno striscione di contestazione.

Meloni a Torino non sei la benvenuta

Proprio la centralissima piazza Castello, nei pressi della Prefettura torinese, è stata teatro di scontri tra i giovani e le forze dell’ordine in tenuta antisommossa.

L’intervento della presidente del Consiglio è iniziato dopo mezzogiorno. Meloni ha esordito sottolineando come l’Italia sia “un mosaico di territori dalle potenzialità straordinarie”.

Un’occasione per ribadire la “forte responsabilità di governo” e per tornare sulla questione energetica.

Il Piano Mattei per l’Africa è un progetto che stiamo elaborando coi paesi africani e che porteremo in Parlamento. Un piano che significa dare aiuto ai paesi africani in questo momento critico di flussi migratori e significa ridare un ruolo all’Italia nel Mediterraneo. L’Italia può diventare l’hub di approvvigionamento energetico d’Europa e l’attore di prima fila nel rapporto con l’Africa.

A proposito dei rapporti tra Europa e Africa, il sodalizio può consolidarsi alla luce delle rispettive esigenze: se l’Ue “ha un problema di approvvigionamento energetico”, l’Africa “è potenzialmente un enorme produttore di energia, e le due cose possono stare insieme”.

Meloni al Festival delle Regioni torna sul Pnrr: “Abbiamo deciso di intervenire in maniera diversa”

Un cenno da parte della premier va alle questioni al centro del dibattito pubblico. A cominciare dal Pnrr, definito nel 2021 e che “non ha dato alle regioni il giusto peso in termini di programmazione”.

Noi abbiamo deciso di intervenire in maniere diversa, vogliamo dare il più possibile una visione unitaria e strategica. Abbiamo deciso di intervenire, riunendo sia le gestione il Pnrr sia i fondi di coesione, per avere una visione unitaria e strategica delle risorse che avevamo a disposizione.

Risorse che “dobbiamo riuscire a spendere al meglio”, perché “non ne abbiamo molte, ci sono moltissime cose da fare ed è importante lavorare tutti assieme per rendere questa nazione più competitiva in un lasso di tempo breve”.

Capitolo autonomia finanziaria: il governo ribadisce la sua intenzione di dare “più potere alle regioni che avranno dimostrato di aver speso i soldi in modo virtuoso”.

Penso che sia l’occasione per costruire un’Italia più unita, forte e coesa, dove garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti.

Sanità, Meloni: “Ribadiamo l’impegno sulle liste d’attesa”

Meloni preannuncia anche “l’anno delle riforme“, un mezzo per “cambiare l’architettura istituzionale” e “permettere ai cittadini di decidere da chi farsi governare”.

Una chiosa poi sul dossier sanità pubblica, dopo le accuse di tagli da parte del governo nella Nota di Aggiornamento al Def.

L’impegno sulle liste di attesa per abbatterle lo ribadiamo anche oggi, e bisogna lavorare passo dopo passo, il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura.

Oltre alla sanità, le priorità dell’esecutivo restano “i redditi e la natalità“.

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