Dal punk “filo-sovietico” anni ’80 alla celebrazione che tanti appassionati stanno aspettando. Passando per momenti a dir poco controversi, come le attuali posizioni di Giovanni Lindo Ferretti, poeta, narratore e asceta prima che cantante, leader del gruppo e oggi tra i più accesi sostenitori di Giorgia Meloni. I CCCP-Fedeli alla Linea (poi diventati CSI, infine PGR) compiono quarant’anni e il 13 ottobre uscirà un cofanetto in edizione limitata per celebrarli.
I CCCP-Fedeli alla Linea festeggiano 40 anni: tante le iniziative e mai sopite le polemiche per la conversione di Giovanni Lindo Ferretti e la sua amicizia con Giorgia Meloni
Non solo: il 12 ottobre sarà inaugurata la mostra “Felicitazioni” che, fino all’11 febbraio, ai Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia ripercorrerà i quattro decenni della vita della band e del “patto di sangue” tra lo stesso Ferretti e il chitarrista e bassista Massimo Zamboni. Legame da cui, nel 1981 a Berlino, nacque ufficialmente il progetto CCCP. A loro si unirono i cantanti e performer Danilo Fatur e Annarella Giudici, la prima ad aver eseguito la leggendaria “Amandoti“, diventata poi celebre presso il grande pubblico con la cover di Gianna Nannini. Celebre anche la collaborazione con Amanda Lear.
Sabato 21 e domenica 22 ottobre, al teatro “Romolo Valli” di Reggio Emilia, Daria Bignardi e Andrea Scanzi condurranno il “Gran Gala Punkettone di parole e immagini“, omaggio appunto alla band emiliana.
Cosa è successo ai CCCP? Sono entrati nella storia, anche per via di clamorosi colpi di scena
Nel 1990, al gruppo si unirono un altro componente fondamentale della band, il chitarrista Giorgio Canali, e con lui gli ex Litfiba Gianni Maroccolo (basso), Francesco Magnelli (tastiere) e Ringo De Palma (batteria). È la fase di passaggio della band, che perde per strada Fatur e Annarella, mentre dall’esperienza punk degli emiliani CCCP e da quella new wave dei Litfiba nasce il Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.), massima espressione della musica indipendente italiana anni ’90 assieme ai milanesi Afterhours di Manuel Agnelli e ai cuneesi Marlene Kuntz di Cristiano Godano. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.
Ed è un’altra storia, ma vale la pena di essere raccontata, anche quella relativa agli ultimi dieci anni dei CCCP/CSI/PGR e soprattutto di Ferretti. Quelli della confusione dei fan che, nel 2013, videro il cantautore e poeta sul palco di Atreju e, in una foto ricordo, al fianco della (non ancora) premier Giorgia Meloni. Ad anni luce da “Produci, consuma, crepa” (per alcuni, in realtà, vicinissimo), l’ex leader del gruppo parlava per la prima volta pubblicamente della sua fede cattolica e delle proprie convinzioni politiche. Critiche feroci, ma fino a un certo punto. Forse nel rispetto di quel percorso che ciascuno di noi percorre, a prescindere dalla meta. E forse per capolavori inarrivabili come questo: