Quando è stata l’ultima eruzione dei Campi Flegrei? E’ quello che si chiedono in molti, ora che i terremoti nel napoletano hanno messo in allarme la popolazione riguardo ad un possibile risveglio del Supervulcano.
Quando è stata l’ultima eruzione dei Campi Flegrei?
L’ultima eruzione registrata nei Campi Flegrei risale al lontano anno 1538. Due anni prima di questo evento eruttivo, si verificò un notevole innalzamento del suolo, un sollevamento di ben 20 metri. Questa porzione di territorio campano presenta condizioni geologiche molto peculiari, che vanno dalla sua forma fino alla sua capacità di trattenere il magma. Ma cosa accadde esattamente 485 anni fa? È importante comprendere che per quasi un secolo e mezzo prima di quell’evento, questa area situata a nord-ovest di Napoli subì un lungo processo di deformazione del suolo.
I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre, hanno condotto uno studio approfondito su questo fenomeno che si estese per oltre un secolo, riuscendo a ricostruire i processi che si verificarono prima e dopo quella violenta e storica eruzione.
Cosa è successo durante l’ultima eruzione dei Campi Flegrei?
Intense scosse sismiche, talvolta più di una al giorno, si avvertivano sia a Napoli che a Pozzuoli. Circa trenta ore prima dell’eruzione, si verificò un fenomeno noto agli esperti come “disseccamento del mare”. Nel lago d’Averno, iniziò ad emergere una porzione del fondale marino. La prima apertura vulcanica si manifestò in mare, con iniziale emissione di vapore seguita da fiamme. Poco dopo, si formò il cratere principale, espellendo materiali incandescenti. Cenere e pomici si depositarono su un’ampia area fino a Napoli, coprendo circa diecimila chilometri quadrati.
Innumerevoli crepe si aprirono nel terreno, e due giorni dopo si sviluppò un cratere minore vicino al lago d’Averno. Testimoni dell’epoca raccontarono di tuoni fragorosi e lampi scintillanti. Col passare dei giorni, l’attività eruttiva diminuì d’intensità, spingendo alcuni curiosi ad avvicinarsi al vulcano appena formatosi, il quale ancora eruttava lava. Tuttavia, ventiquattro persone furono tragicamente colpite da un’esplosione di magma.
A partire dal 6 ottobre del 1538, l’eruzione iniziò gradualmente a cessare. Gli abitanti della zona poterono tornare alle loro case, ma questo evento segnò l’inizio di un nuovo rapporto con il territorio, caratterizzato fino ai giorni nostri dal fenomeno del bradisismo.