Nello scenario professionale italiano, la Naspi ricopre un ruolo di rilevanza fondamentale, come sussidio necessario per chi perde il lavoro. Al tempo stesso, tirocini e stage sono emersi come potenti ponti tra l’istruzione e l’occupazione, offrendo ai giovani la possibilità di immergersi nel mondo lavorativo prima ancora di completare i loro studi. Purtroppo, spesso ciò è avvenuto solo a parole, con stage e tirocini gratuiti che di formativo avevano ben poco. In buona parte delle aziende, però, si è potuto imparare e lavorare seriamente. Tuttavia, spesso può capitare che dopo un tirocinio o uno stage si venga invitati a cercare fortuna altrove: a tal proposito, la domanda è: si può prendere la Naspi dopo un tirocinio o uno stage retribuito?

Naspi dopo tirocinio o stage: cosa sono i tirocini?

A dispetto della popolarità crescente, spesso emerge una domanda fondamentale: i tirocini sono veramente dei lavori a tutti gli effetti? La risposta è complessa. Mentre questi programmi offrono una profonda immersione nell’ambiente professionale, non sono classificati come rapporti di lavoro tradizionali. Piuttosto, hanno l’obiettivo principale di formare e orientare l’individuo.

La vastità e diversità delle offerte di tirocinio sono notevoli. Alcune delle varianti più comuni includono:

  • Tirocini formativi e di orientamento: questi possono essere curriculari, integrati in programmi scolastici o universitari, o extracurriculari, mirati all’acquisizione di competenze professionali specifiche.
  • Tirocini professionali: sono focalizzati sull’accesso a particolari professioni regolamentate.
  • Tirocini transnazionali: offrono un’esperienza internazionale, spesso in contesti sovranazionali.
  • Tirocini per extracomunitari: ideati per favorire l’integrazione professionale di individui da paesi al di fuori dell’UE.
  • Tirocini inclusivi: Finalizzati a promuovere l’inclusione sociale.

Naspi dopo tirocinio: cosa bisogna sapere

La questione relativa alla compatibilità tra la NASpI (indennità di disoccupazione) e lo svolgimento di un tirocinio è una delle più dibattute. La NASpI rappresenta un sostegno economico fornito ai lavoratori che hanno perso il lavoro in condizioni specifiche.

Condizioni per la Naspi

Per accedere alla Naspi, un individuo deve soddisfare determinate condizioni, tra cui:

  • Aver perso il lavoro in modo involontario.
  • Essersi dichiarato disponibile a nuove opportunità lavorative.
  • Aver maturato un certo numero di settimane contributive.

Tirocini retribuiti: come funzionano

Una distinzione cruciale tra tirocini e posizioni lavorative tradizionali riguarda la retribuzione. Invece di uno stipendio tradizionale, i tirocinanti ricevono un’indennità, la cui natura e ammontare sono stabiliti dalle Regioni. L’indennità è legata alla partecipazione attiva del tirocinante e alle ore effettivamente svolte.

Il tirocinio formativo rappresenta un’occasione essenziale per quei giovani che ambiscono ad immergersi nel mondo del lavoro. Si tratta di un’esperienza fondamentale, offerta in un ambiente lavorativo, che mira a preparare e orientare i partecipanti verso future opportunità professionali. Importante da ricordare è che non si tratta di un vero e proprio rapporto di lavoro. Sebbene possa avere una componente retributiva, non dà accesso ai contributi Inps, né garantisce diritti previdenziali.

Naspi dopo tirocinio: cosa dice l’Inps?

Secondo le direttive dell’Inps, il tirocinio non compromette la ricezione della Naspi. Questo perché le due cose rispondono a esigenze e regolamentazioni diverse:

  • La Naspi agisce come una rete di sicurezza per coloro che hanno perso il lavoro, fornendo supporto economico durante il periodo di disoccupazione.
  • Il tirocinio, al contrario, è una misura formativa, spesso priva di contributi previdenziali, e si concentra sul fornire esperienza pratica ai giovani in ingresso nel mondo del lavoro.

Una circolare specifica dell’Inps (la n. 174/2017) ha confermato la compatibilità tra il tirocinio e la Naspi. Questa distinzione è cruciale: chiunque sia in tirocinio può ancora ricevere la Naspi, e viceversa. Ciò significa che i tirocinanti non sono tenuti a informare l’Inps del loro status di tirocinante o dei compensi ricevuti durante il tirocinio.

Le aziende, sia nel settore pubblico che privato, vedono nei tirocini uno strumento prezioso per individuare talenti emergenti. Solitamente sono proposti in collaborazione con università o altri enti formativi, offrendo agli studenti opportunità di apprendimento on-the-job. Tuttavia, è cruciale distinguere tra un tirocinio e un impiego formale. Mentre l’apprendistato è riconosciuto come un rapporto di lavoro con tutti i diritti associati, il tirocinio non lo è.

Se ti stai avvicinando al mondo del lavoro tramite un tirocinio, è fondamentale essere informati su come questo influisce sulla NASPI:

  • Concludere un tirocinio non dà automaticamente diritto alla NASPI.
  • Lo stage, di per sé, non è equiparato a un contratto di lavoro standard e non comporta la perdita del diritto di disoccupazione.
  • Tuttavia, se stai ricevendo la NASPI a seguito di un precedente impiego, si può continuare a farlo anche durante o dopo un tirocinio.