È la notte delle stelle, è la notte della Champions League, è la notte di Napoli-Real Madrid: è la notte di Carlo Ancelotti. Un anno e poco più sulla panchina degli azzurri, da settembre 2018 a dicembre 2019, quello tra il mister dei Blancos e gli azzurri è un amore mai nato davvero. De Laurentiis aveva ambizioni importanti, voleva vincere e aveva fatto uno sforzo economico per affidarsi a uno dei migliori in assoluto sul panorama mondiale, ma la storia ci ha regalato altro. Questa sera Ancelotti torna a Napoli. Sul piatto tre punti pesanti per il cammino europeo. Il Real vuole mettere un’ipoteca sul passaggio del girone; dall’altro lato la squadra di Garcia vuole dimostrare di essere tornata su livelli importanti dopo un avvio di stagione a singhiozzo. Ore 21.00, al Maradona sarà spettacolo.
Ancelotti torna a Napoli
C’è stato un momento in cui Carlo Ancelotti e il Napoli pensavano davvero di poter vincere insieme. Uno dei nomi più importanti del panorama calcistico mondiale, alla guida di una squadra che aveva ambizioni serie di scudetto. Eppure la scintilla tra il tecnico e il popolo partenopeo non è mai scoccata veramente. Quasi quattro anni dopo, questa sera Carletto tonerà in quello stadio che troppo spesso non lo ha compreso, davanti a quei tifosi che non lo hanno apprezzato fino in fondo. Con il suo Real Madrid, in Champions League, affronterà una delle poche squadre con cui non è riuscito a vincere nella sua carriera. Ripartirà proprio da quell’albergo, sul lungomare di Napoli, in cui ha incontrato il presidente De Laurentiis quando gli ha comunicato la decisione di esonerarlo.
Proprio così, spesso nel calcio come nella vita ci troviamo di fronte a porte girevoli che ci mettono davanti al nostro passato. Nessun rancore, questa sera Ancelotti scenderà in campo con il sorriso. E non importa se gli hanno dato del ‘bollito’, se lo hanno definito ‘finito’, perché dopo l’esonero, arrivato dopo una importante vittoria in Champions League, per 4 a 0, che ha decretato il passaggio del girone da parte del Napoli, lui dalle ceneri è riuscito a rinascere. Pochi giorni dopo aveva già accettato la nuova avventura che lo ha portato sulla panchina dell’Everton, ma è alla guida del Real Madrid che ha ricominciato a vincere. Con i Blancos è tornato sul tetto del mondo e ancora una volta è stato il campo a parlare per lui.
Il passato: l’arrivo a Napoli e l’esonero
Era arrivato a Napoli per sostituire mister Sarri. Il tecnico toscano non era riuscito a vincere nulla, ma aveva fatto sognare i tifosi azzurri grazie al gioco straordinario e alla battaglia fino all’ultimo secondo con la Juventus per lo scudetto. L’eredità era pesante da raccogliere, per questo De Laurentiis aveva scelto un profilo così importante. Presentato in pompa magna, visto il calibro del nome, la prima stagione finisce secondo dietro ai bianconeri. Il percorso in Champions League è sfortunato, dalle urne di Nyon pesca Paris Saint Germain e Liverpool e nonostante questo conquista 9 punti, ma non bastano. Arriva pari con i Reds e viene eliminato per differenza reti. In Europa League esce ai quarti e in Coppa Italia fa lo stesso.
I primi mesi della seconda stagione partono peggio. Quando viene esonerato, dopo la vittoria per 4 a 0 contro il Genk, Ancelotti in Serie A è settimo e ha conquistato appena 21 punti dopo 15 giornate. Un ruolino di marcia che non può accontentare il presidente partenopeo che nonostante la qualificazione al girone di Champions, ha già preso la decisione di mandarlo via. È l’anno del famoso ammutinamento che ha condizionato la stagione. Tirando le somme, Ancelotti sulla panchina del Napoli ha giocato 73 partite complessive con 38 vittorie, 19 pareggi e sconfitte.
Il presente: Napoli-Real Madrid
Chiuso il capitolo Napoli, Ancelotti per un anno e mezzo ha guidato l’Everton, prima di tornare sulla panchina del Real Madrid. Una Champions League, un Mondiale per club e una Supercoppa Europea, ecco cosa ha vinto il ‘bollito’ negli untimi due anni alla guida dei Blancos. Probabilmente però non serviva neanche questo per dimostrare chi fosse davvero il tecnico di Reggiolo.
Questa sera tornerà al Maradona e sarà una partita difficile. Il Napoli di Garcia vuole vincere, sarebbe importante per la Champions e per il morale della squadra. L’avvio di stagione è stato complicato, ma adesso la formazione azzurra sta venendo fuori. Dopo aver battuto Udinese e Lecce, però, serve la vittoria contro una squadra importante per scacciare definitivamente la crisi. Dall’altro lato per gli spagnoli sarà un match determinante, il mister dei Blancos lo ha definito il più difficile del girone. Passato e presente che si incontrano, forse a Napoli Ancelotti è stato solo l’allenatore giusto, al momento sbagliato.