Assane Gnoukouri dall’Inter alla richiesta di asilo politico come migrante è una storia che ha dell’incredibile, potrebbe assomigliare a una trama di un film dai risvolti drammatici, purtroppo per il 27enne la sua vicenda personale possiede già dei contorni reali e avrà chissà quale finale.

Spesso la vita disegna delle parabole straordinarie ma questa volta la sfaccettature non sono sicuramente di quelle belle anche se alla fine ci auguriamo che tutto si risolva al meglio.

Assane Gnoukouri e la sua triste storia: dalla Serie A con Inter alla richiesta di asilo politico come migrante

La fortuna pesca a Divo a circa 200km da Abidjan la città più popolosa francofona della Costa D’Avorio dove il gioco del pallone non è affetto dalla malattia ultramilionaria dei compensi ma è influenzato solo e soltanto dalla passione e dalla gioia incontenibile di chi lo pratica anche coi piedi nudi.

Comincia da qui la storia calcistica di Assane Gnoukouri quando l’osservatore Beppe Giovardi lo porta in Italia anche se lui era destinato a fermarsi in Francia per accasarsi all’Olimpique Marsiglia.

Gioca nelle giovanili della società meneghina e nel 2015 vince il torneo di Viareggio da protagonista assoluto. Viene attenzionato dall’occhio vigile di Mancini nel frattempo tornato ad allenare la prima squadra.

Il tecnico marchigiano si fida talmente tanto di lui che aggregandolo in prima squadra gli dà fiducia e lo fa giocare sia da subentrato che da titolare. Addirittura vestirà la maglia neroazzurra sin dal primo minuto in un derby noiosissimo terminato 0-0.

Anche successivamente con l’avvento di De Boer e Stefano Pioli troverà spazio. L’ultima sua partita con la maglia dell‘Inter però sarà rappresentata nella gara di Europa League contro gli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva e coinciderà con l’ultima partita che affronterà da calciatore.

Nell’inverno del 2017, viene ceduto in prestito all’Udinese ma qualcosa va storto perché alle visite mediche i sanitari della società friulana riscontrano dei problemi cardiaci.

Inizialmente fermato per un paio di mesi resterà senza giocare ancora per molto tempo. Rientrato all’Inter alla scadenza del suo contratto viene svincolato e da allora non tocca più un pallone.

In seguito a delle indagini su traffici di calciatori della Costa D’Avorio eseguiti dalla procura di Parma, si scopre che i documenti della famiglia adottiva che lo aveva portato a suo tempo in Italia in minore età sono falsi.

Da qui, l’inizio di un nuovo episodio della sua vita: dalla possibilità di diventare un grande calciatore alla reale e triste vicenda che lo costringe a fare richiesta di asilo politico come migrante.

Il traffico di calciatori minorenni della Costa d’Avorio: Assane Gnoukouri invischiato pure lui

E’ il dicembre del 2017 quando dopo molte indagini a Parma si scopre che esiste una tratta di giocatori minorenni che dalla Costa d’Avorio vengono portati in Italia con tecniche burocratiche ingannevoli.

I ragazzi venivano introdotti in Italia con falsi documenti grazie alla complicità di ivoriani residenti nel nostro Paese che si fingevano i genitori.

L’idea era nata da un procuratore italiano già noto alle forze dell’ordine. Si serviva di un intermediario che aveva il compito di fare da collante tra i veri genitori dei ragazzi una volta scoperto i talenti nelle scuole calcio del Paese africano e poi di contattare cittadini ivoriani già regolarmente residenti in Italia e disposti a recitare il ruolo di finti genitori per ottenere il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare. 

Una volta completato l’iter i ragazzi risultavano inseriti nel nostro paese e dotati di documenti regolari, pertanto potevano diventare pedine da piazzare come giovani promesse e sulle quali guadagnare una volta contrattualizzati dalle società, società che chiaramente erano del tutto ignare a tutto questo.

Anche presso la famiglia di Assane Gnoukouri si scopre la tratta illegale. Il finto padre Yves Demoya Gnoukouri e sua moglie addirittura agivano anche per conto proprio per procacciare i finti documenti.

Oggi Assane Gnoukouri vittima dunque di una vera e propria tratta di ragazzi speranzosi di fare carriera in Europa nel mondo del calcio, vive qui in Italia con il suo vero nome Assane Traorè e lo fa con la trepida attesa che gli venga accolta la richiesta di asilo politico come migrante che ha inoltrato tramite un suo legale.