Che fine ha fatto Sofia Tornambene, ex vincitrice di X Factor? Da qualche giorno è uscito il suo nuovo singolo dal titolo “In ostaggio“, per Dischi dei Sognatori / distribuito da ADA Music Italy. La vincitrice della 13esima edizione del talent show di Sky Uno si presenta con il nome d’arte Kimono. Questa canzone è stata realizzata con la collaborazione di Maestro e Marco Rettani.
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Sofia Tornambene Kimono: l’intervista
Tag24 ha contattato telefonicamente Sofia per parlare di questo suo nuovo singolo ed anche del suo passato sul piccolo schermo, da Sanremo Young a X Factor.
Come nasce “In ostaggio”?
In ostaggio è nata come il mio precedente singolo “Tempesta”, ovvero da un momento di malessere. Ci tengo molto nei miei brani ad osservare la sofferenza psicologica. In “Tempesta” ho trattato il tema degli attacchi di panico che ho vissuto io stessa. In ostaggio invece la sofferenza psicologica è più sul tema delle relazioni. Il brano sembra parlare di una relazione tormentata, ma in realtà si tratta di una relazione che abbiamo con la nostra mente. La mente ci riempie di pensieri e di filtri che non ci fanno vedere la realtà per quello che è davvero. Il brano nasce dal sentimento di sentirmi in ostaggio della mia stessa mente. Il brano si va a sviluppare sul tema delle relazioni di coppia, quando non sono sane e vanno a sfociare nella sindrome di Stoccolma, che cito nel testo.
Quindi i tuoi brani sono autobiografici?
“Tempesta” soprattutto, “In ostaggio” lo sento molto dal punto di vista di sentirmi in ostaggio di me stessa, fortunatamente non ho avuto esperienze di relazioni tossiche. “In ostaggio” più dal punto di vista della mia mente che si riempie sempre di pensieri. Sono una persona che lavora su se stessa dal punto di vista interiore e consiglio di farlo a tutti. Con la musica cerco di buttare tutto fuori anche per poter aiutare gli altri. La musica ha un grande potere curativo che ci rende più uniti, più vicini e fa capire di non essere soli.
Tu ti senti ancora in ostaggio?
In questo momento sono in un periodo sereno della mia vita (ride, ndr). In ostaggio è nato molti mesi fa.
Com’è nata la collaborazione con Maestro?
Maestro l’ho conosciuto quando mi sono trasferita a Milano nel 2020 ed è stata una delle prime persone con cui ho collaborato. Avevo ascoltato un suo brano e mi sono innamorata totalmente. Mi ci svegliavo, la cantavo in metro, a casa nuova. Non avevo mai collaborato con nessuno, avevo sempre scritto in cameretta con mio papà. L’ho condivisa sui miei social, lui mi ha ringraziato e gli ho chiesto di collaborare. Mi ha accolto nella sua casa anche durante la quarantena quindi ho passato il lockdown con persone che condividevano la mia stessa passione. Quando facciamo musica ci lasciamo ispirare, ci mettiamo a suonare e succede tutto in maniera spontanea. “Tempesta” invece è nato più da me come un getto, ero al pianoforte piangendo.
E quella con Marco Rettani?
Ci siamo conosciuti all’inizio ad Area Sanremo e da lì si è innamorato dei miei brani, mi ha sempre sostenuto ed accolto nella sua famiglia. Lo ringrazio.
Arriverà un album?
Per ora non sto pensando ad un album. Ho tante canzoni nel cassetto. Ho un progetto acustico che mi piacerebbe portare nei teatri, quindi un progetto più intimo. Ho sempre suonato con mio papà, pianoforte e voce.
Con ti piacerebbe duettare?
Jacob Collier, polistrumentista incredibile, canta e suona di tutto. Tra gli italiani Elisa, è un sogno che ho fin da piccolina, non l’ho mai incontrata.
Sei alla finale di New York canta tra pochi giorni: come ti stai preparando?
Sono contentissima, non sono mai andata a New York e veramente sono super emozionata di cantare in un altro Paese. In generale non ho mai cantato all’estero e soprattutto sono emozionatissima di portare la mia musica fuori dall’Italia, ce la metterò tutta come sempre. Spero di portare la mia vibrazione fuori in un altro Paese.
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Il passato in tv
Cosa ricordi dell’esperienza a Sanremo Young?
La mia prima esperienza televisiva, ricordo una Sofia che non è mai cambiata. In quell’esperienza ho vissuto tutto con grande curiosità, con grande voglia di imparare, di quante persone ci sono dietro le quinte. Ho avuto la possibilità di cantare con grandi professionisti ed è stata una esperienza che mi ha segnato.
Ti piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo?
Assolutamente sì, è un sogno che ho fin da piccolina. Mi mettevo con questa mia tastierina rossa giocattolo davanti la tv e ho promesso a mia madre che un giorno sarei salita su quel palco.
Invece quando hai vinto X Factor avevi solo 14 anni: tornando indietro cosa cambieresti di quel percorso?
No, assolutamente no. Sono grata di tutto quello che è successo, non cambierei una virgola.
Cosa diresti alla Sofia di 10 anni fa?
Di stare tranquilla, di essere sempre serena, che andrà sempre tutto bene, di essere curiosi, di circondarsi delle persone che si amano, di divertirsi tanto. Di avere sempre passione.
Sei ancora in contatto con Sfera Ebbasta?
Ultimamente non tanto, ma mi supporta sui social. Mi ha sempre supportato, ogni volta che è uscito un mio brano mi ha sempre scritto un messaggio.