Pensioni scuola, la domanda va presentata dai docenti e dal personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata) entro il 23 ottobre 2023: gli interessati potranno scegliere tra vari canali di uscita anticipata, tra i quali le pensioni di vecchiaia o di anzianità contributiva e, per le lavoratrici, l’opzione donna. Rimangono in vigore anche le possibilità di pensionamento anticipato con le quote. A tal proposito, oltre all’attuale quota 103, rimangono cristallizzati i requisiti per chi avesse già raggiunto i criteri della quota 100 e quota 102 e, adesso, volesse far valere il proprio diritto rimasto nel frattempo “cristallizzato”. 

Le misure che dovrebbero arrivare con la legge di Bilancio 2024 non dovrebbero valere per il personale scolastico la cui domanda di pensione scadrà, quindi, ben prima. Le vecchie regole prevedono inoltre presentazione di una seconda domanda, da trasmettere all’Inps, di pensionamento vero e proprio. Per i dirigenti delle scuole, invece, la domanda di cessazione dal servizio dovrà essere presentata entro il 29 febbraio 2024, come consuetudine da qualche anno a questa parte. Per tutti, la decorrenza della pensione varrà dal 1° settembre 2024. 

Pensioni scuola, domanda entro il 23 ottobre 2023: ecco tra quali canali di uscita anticipata scegliere

Si potrà presentare entro il 23 ottobre 2023 la domanda di cessazione dal servizio nella scuola per i docenti e il personale Ata, che presuppone l’andata in pensione. La stessa scadenza vale anche come termine per il trattenimento in servizio per i dipendenti che avessero bisogno di maggior tempo per la maturazione dei requisiti di uscita. Sono vari i canali di pensionamento e di prepensionamento per i docenti e gli impiegati Ata. Innanzitutto i canali classici di uscita, quelli previsti e disciplinati dalla legge Fornero. La pensione di vecchiaia potrà essere richiesta dai dipendenti che, entro la fine del 2024, compiano l’età di 67 anni, unitamente ad almeno 20 anni di contributi. 

Analogamente, insegnanti e Ata possono richiedere di andare in pensione anticipata avendo maturato un numero di anni consistente di contributi. In particolare, la pensione di anzianità è prevista quest’anno in presenza di 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e di 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Il requisito deve maturarsi entro il 31 dicembre 2024. 

Pensioni scuola domanda 2023, come uscire con quota 100, quota 102 e quota 103

Insieme ai canali classici di pensionamento, sono ammissibili anche le eccezioni, rappresentate in particolare dalle quote e dall’opzione donna. Per quanto riguarda le prime, è attiva ancora la quota 100 per gli insegnanti e i dipendenti Ata delle scuole che, al 31 dicembre 2021, avevano maturato l’età di 62 anni minima unitamente a 38 anni i contributi. Il diritto di agganciare questo canale di prepensionamento è rimasto nel frattempo “cristallizzato”, nel senso che, pur avendolo maturato negli anni scorsi, può essere fatto valere anche successivamente. 

Pensione docenti e Ata, ecco quali sono i requisiti di uscita anticipata 

Analogamente, è possibile far valere anche la quota 102, valida per i dipendenti della scuola che, entro il 31 dicembre 2022, avessero raggiunto l’età di 64 anni unitamente ad almeno 38 anni di contributi versati. E, infine, si potrà uscire con la quota 103 purché, entro il 31 dicembre prossimo, i richiedenti possano vantare un’età di 62 anni unitamente a 41 anni di contributi versati. 

Per la pensione anticipata con opzione donna, la circolare del ministero dell’Istruzione distingue due casistiche i requisiti. Ne abbiamo parlato in uno specifico articolo. Da ultimo, le lavoratrici interessate all’opzione donna devono considerare il ricalcolo dei versamenti mediante il sistema contributivo. Negli ultimi anni, tuttavia, tale ricalcolo produce tagli di pensioni più limitati rispetto a quanto avveniva fino a dieci anni fa. Il taglio attuale è fissato in circa l’8% di pensione, rispetto al 23% del 2013.