E’ stato realizzato a Cansano, un piccolo centro della Marsica, in provincia dell’Aquila, un murales per l’orsa Amarena. L’immagine dell’animale è stata realizzata ricoprendo una parete di un’abitazione del piccolo borgo. L’opera è stata realizzata dall’artista abruzzese Nicola Di Notto, in arte 2Neko, street artist originario di Lanciano.
In un borgo della provincia dell’Aquila un murales ritrae l’orsa Amarena e i suoi cuccioli
A Cansano, piccolo centro arrocato tra le rocce e i boschi dove era nata e cresciuta anche l’orsa Amarena si rende così omaggio a un animale diventato un simbolo, a causa della sua sfortunata morte. Uccisa a fucilate un mese fa in un paese non lontano da Cansano, San Benedetto dei Marsi, da un macellaio del posto, l’orsa Amarena è diventata simbolo di una specie che nei boschi d’Abruzzo convive da secoli, per lo più pacificamente, con gli esseri umani.
L’orso marsicano è infatti un abitante antico di quei territori e ne è diventato insostituibile elemento, tanto che anche l’ente Parco Nazionale d’Abruzzo ha adottato l’animale come propria icona rappresentativa.
La morte dell’orsa Amarena e la secolare convivenza tra uomo e orso in Abruzzo
La triste vicenda dell’orsa Amarena, molto diversa dalle vicende che negli ultimi mesi hanno riempito le cronache e che hanno visto protagonisti altri plantigradi, come quella dell’orso JJ4 in Trentino, ha riportato comunque all’attenzione il tema della convivenza tra gli umani e questi animali.
Una convivenza che in terra d’Abruzzo, al contrario di quello che avviene in Trentino, non è stata praticamente mai percepita come problematica. E questo è anche il motivo per cui l’uccisione dell’orsa Amarena è stata accolta con indignazione da tutta la popolazione abruzzese e non solo.
In quel territorio d’altronde, gli orsi godono della possibilità di muoversi in tranquillità nell’area protetta del Parco Nazionale e dell’area contigua, in un habitat che viene protetto e rispettato. La popolazione degli orsi marsicani ad oggi conta circa 60 esemplari e la morte di Amarena ha costituito un grande danno per questa comunità, visto che l’orsa uccisa a colpi di fucile dal 56 di San Benedetto dei Marsi era tra le più prolifiche. Anche nel momento in cui ha trovato la morte, Amarena era in compagnia dei suoi ultimi due cuccioli, ancora troppo piccoli per cavarsela da soli.
La ricerca dei cuccioli e l’indignazione social
Proprio i due orsetti compaiono sulla parete della casa della provincia dell’Aquila nel murales di Amarena dipinto da 2Neko, che ha immortalato una pacifica famigliola di plantigradi che non si è mai resa pericolosa per l’incolumità di nessun essere umano.
Prima di trovare la morte infatti, Amarena, si era resa protagonista di qualche incursione nei campi o intorno ai centri abitati della zona contigua al Parco Nazionale, alla ricerca di cibo, ma mai si è comportata in modo che potesse far pensare che quell’orsa fosse da considerare un esemplare problematico, e men che meno pericoloso.
Tutto il contrario di quello che temeva il 56enne che l’ha uccisa a fucilate a inizio settembre, provocandole una emorragia interna che l’ha stroncata dopo una lunga agonia. L’uomo che l’ha uccisa, in possesso di regolare porto d’armi, ha raccontato agli inquirenti di aver avuto paura trovandosi davanti l’orsa nei pressi della sua proprietà. Sono bastati pochi colpi di fucile per infliggerle ferite tali da non lasciare scampo ad Amarena, che quella sera girovagava come sempre insieme ai suoi due piccoli in cerca di cibo.
Il murales dedicato all’orsa Amarena e ai suoi cuccioli, messaggio di rispetto per ogni forma di vita
La morte dell’orsa Amarena ha destato sin da subito un’ondata di indignazione tale che l’uomo indagato per averla uccisa è stato oggetto di insulti e minacce di morte, anche perché qualcuno aveva pubblicato sui social la foto con le sue generalità complete. Dal momento in cui Amarena è stata uccisa sono poi partite le ricerche dei due orsetti rimasti orfani della madre che procurava loro il cibo di cui avevano bisogno e che, in mancanza di lei, hanno molte meno chance di sopravvivenza.
Una vicenda dolorosa che ha colpito profondamente l’opinione pubblica, non solo della Marsica dove l’uomo e l’orso sono abitanti paritari di quelle terre, ma di tutta Italia.
Ora, a Cassano, in provincia dell’Aquila arriva il murales che ricorda l’orsa Amarena e la sua ingiusta fine. Un’immagine semplice e potente che evoca molto più la vita, in tutta la sua complessità e varietà, che non la morte e che, come l’affetto per l’orsa uccisa e per i suoi due cuccioli, è stata subito rilanciata sui social, diventando presto virale.