Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di TerniStefano Bandecchi, è intervenuto nel talk show pomeridiano di La7, ‘Tagadà’, trasmissione condotta da Tiziana Panella, nella quale è tornato sul tema migranti e ha parlato di sicurezza.

Bandecchi a Tagadà, ecco cosa ha detto il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare sui migranti

Occorre fare un’analisi più ampia“. Esordisce così Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, con un concetto che accompagnerà tutto il suo ragionamento durante la sua partecipazione a ‘Tagadà’ su La7. Lo dice a proposito di uno dei temi affrontati dalla trasmissione: la questione migranti.

Il fondatore dell’Università degli Studi ‘Niccolò Cusano’ inizia esponendo il suo “fastidio” al ‘decreto migranti’ del governo in relazione al provvedimento di espulsione previsto nel caso un migrante attesti falsa età, dichiarandosi minorenne pur non essendolo. “Non mi piace l’idea della misurazione dell’età – ha detto Bandecchi – mi ricorda passaggi storici del passato. Perderei meno tempo a vedere quanti anni hanno le persone“.

Il sindaco di Terni sostiene che sia necessario “cambiare l’approccio generale sulla questione, magari insegnando un lavoro ai migranti che arrivano“. Una considerazione nata dall’analisi dei numeri del processo migratorio: “Oggi ci sono 5 milioni e 300mila migranti che vivono in Italia, mentre sono 5 milioni e 800mila gli italiani che si sono trasferiti all’estero. Per la prima volta – spiega il coordinatore nazionale di AP – sono di più gli italiani che sono emigrati all’estero, rispetto agli stranieri arrivati nel nostro paese. Questo cosa significa? – chiede Bandecchi concludendo il suo ragionamento – Significa che bisognerebbe vedere i migranti come un’opportunità“.

Una posizione già espressa in passato dal primo cittadino come, ad esempio, quando aveva detto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che Terni era pronta ad accogliere i migranti redistribuiti sul territorio italiano, considerandoli “una risorsa“.

Sulla sicurezza, ‘stoccata’ all’operazione ‘Strade sicure’ e difesa della vigilanza privata a Terni

Altro argomento toccato nel programma era il tema della sicurezza nelle città italiane. Sollecitato su un tweet del segretario della Lega Matteo Salvini a proposito dell’operazione ‘Strade sicure’ (che prevede l’utilizzo dell’esercito ad affiancare le forze di polizia e dei carabinieri per mantenere l’ordine cittadino), il sindaco di Terni commenta l’iniziativa con una battuta: “Se si aggiungono 400 soldati su 100 province, significa che vengono assegnati solo 4 soldati per provincia. Insomma, è un altro spot pubblicitario“.

Bandecchi viene, dunque, sollecitato sulla sua iniziativa di affidare a una sorveglianza privata il controllo di alcune zone critiche della città di Terni. Un’iniziativa che il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare motiva, in primo luogo, con la necessità di ridare fiducia ai cittadini. “La percezione della sicurezza è molto scarsa a Terni“, spiega Bandecchi. “Ci sono stati episodi sgradevoli, con spaccio di droga, e ragazzi che sono morti“.

Come si ripristina la fiducia che, sottolinea il sindaco, “serve a crescere e influenza l’economia, migliorandola o, in sua assenza, peggiorandola“? In una situazione segnata da forze dell’ordine sotto organico, per Bandecchi “la guardia giurata che controlla il cimitero, o la fontana o il monumento, va bene, perché sostituisce le volanti della polizia che vengono impiegate per fare altro“.

Inoltre, l’operazione ha anche una valenza di analisi sociologica, attraverso uno studio che sarà condotto dalla stessa Università Niccolò Cusano, che punterà a verificare se la presenza di più persone di vigilanza su un territorio aumenti effettivamente la percezione di sicurezza di chi lo vive.