Si sta parlando molto del nuovo BTP Valore Ottobre 2023. La ragione del dibattito è da ricercarsi in un rendimento abbastanza apprezzabile alla luce di quanto proposto da altri strumenti in un momento in cui l’inflazione è tornata ad infiammarsi.

Se dalle prime notizie filtrate sembra che il nuovo titolo del Tesoro stia riscuotendo un notevole consenso, prima di aderire all’idea di acquistarlo sarebbe il caso di porsi qualche domanda di non poco conto. In particolare, gli investitori si dovrebbero chiedere se il BTP Valore convenga realmente o se, al contrario, non sia il caso di far convergere i propri soldi su altri strumenti finanziari. Proviamo a dare una risposta al quesito.

BTP Valore Ottobre 2023 rendimento: cosa occorre saper prima di acquistarlo

Naturalmente, il passo propedeutico all’acquisto di BTP Valore Ottobre 2023 è rappresentato da una conoscenza più approfondita con il nuovo buono del Tesoro. Le informazioni in questione, del resto, sono facilmente reperibili e sono le seguenti:

  • una durata quinquennale;
  • un tasso cedolare minimo garantito che si attesta al 4,10% nel corso del primo e del secondo anno, per poi salire al 4,50% nei due anni successivi;
  • un premio fedeltà dello 0,5% riservato a coloro i quali lo acquisteranno all’emissione per poi detenerlo sino alla natural scadenza.

Queste sono le condizioni economiche collegate alla nuova proposta del Tesoro. Ad esse, però, occorre aggiungere alcune considerazioni di non poco conto, prettamente politiche.

BTP Valore Ottobre 2023: quali sono gli intenti di fondo del buono

Molti analisti hanno cercato di capire quale sia l’intento di fondo che spinge il governo a promuovere uno strumento come il BTP Valore Ottobre 2023. Il primo di essi è fare in modo che grazie a strumenti di questo genere si possa fare in modo da spingere un gran numero di italiani ad adottare il rischio collegato al debito italiano.

Come si ricorderà, nella crisi del debito sovrano culminata nel famoso “Whatever it takes” pronunciato da Mario Draghi, l’azione condotta dalla speculazione internazionale spinse ad un deciso allargamento dello spread tra BTP e Bund Di conseguenza, il governo Meloni sta provando a ridurre il peso della stessa, coinvolgendo i risparmiatori italiani, per quanto possibile. Confidando in una straordinaria propensione dei nostri connazionali al risparmio privato, ancora oggi elevatissimo.

In pratica, si tratta di una sorta di assicurazione sul debito pubblico. Nel malaugurato caso di problemi di cassa, sarebbe più facile una ristrutturazione del debito, magari tramite una riduzione degli interessi o un ritardo nella restituzione della quota capitale, senza andare incontro al giudizio troppo severo dei mercati.

Il rischio emittente esiste realmente, nel caso dell’Italia?

Il nostro Paese si trova in un momento molto delicato. Il mix tra debito pubblico elevato (143,5% rispetto al PIL) e una crescita sempre più stentata, potrebbe in effetti rendere molto complicato governare in tranquillità l’Italia.

In particolare, un aggravamento della situazione potrebbe spingere molti investitori a vendere i titoli acquistati. Lo Stato, a sua volta, per frenare l’emorragia sarebbe costretto ad alzare i rendimenti. Il rischio è che così facendo si avviti in una vera e propria spirale, difficile da affrontare.

Se, secondo molti analisti il rischio di un default è una semplice ipotesi di scuola, in base all’assunto “Too big to fail” (in italiano “Troppo grande per fallire) diventato celebre proprio durante la crisi del debito sovrano, ciò non toglie che una situazione di questo genere dovrebbe essere presa in considerazione prima di investire.

Le considerazioni che abbiamo appena svolto dovrebbero essere assolutamente prese in considerazione, prima di prendere una decisione sull’opportunità di procedere all’acquisto di BTP Valore Ottobre 2023. Il rischio, quando si tratta di strumenti finanziari, è sempre dietro l’angolo.

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