Investire in criptovalute è un’attività estremamente rischiosa. Lo sanno molto bene coloro che si sono lasciati ingannare da pubblicità ingannevoli venendo travolti da un mercato che, come del resto tutti quelli finanziari, è oggetto di continue turbolenze.
Il modo migliore di accostarsi al trading di asset digitali, quindi, è prendere atto che occorre un surplus di prudenza per non restare travolti dall’improvvisa inversione di un trend che si vorrebbe sfruttare. Sapendo però che non sono questi i soli rischi collegati a tale attività. Andiamo quindi a vedere quali sono i maggiori rischi che si presentano a chi intende concentrare i propri investimenti in questo particolare ambito.
i rischi di investire in criptovalute: attenzione alle truffe
il primo rischio da evitare, per chi decide di investire in criptovalute, è quello delle truffe. L’ormai celebre schema Ponzi è da anni all’ordine del giorno nel settore, favorito dall’ingenuità di un gran numero di investitori. Troppi di loro, infatti, continuano a dare credito a proposte che si prospettano sin dal primo momento alla stregua di raggiri.
Se occorre restare lontano da chi propone ritorni sicuri ed elevatissimi dell’investimento, non di meno bisogna stare attenti anche a soggetti all’apparenza più affidabili. Una necessità che insorge soprattutto quando si decide di fare trading diretto su Bitcoin e altri token più o meno affermati.
Il riferimento è in particolare agli exchange di criptovalute, i quali devono essere scelti con grande attenzione. Soprattutto alla luce del crac di FTX, la piattaforma fondata da Sam Bankman-Fried naufragata clamorosamente dopo essere diventata la più importante a livello globale. Una fine che poteva essere prevista alla luce dei tanti avvertimenti giunti da più parti sui comportamenti poco trasparenti della piattaforma. Prima di sceglierne una, quindi, occorre cercare il massimo di informazioni, magari da parte degli stessi clienti dell’exchange.
Investire in criptovalute: attenzione alla volatilità
Abbiamo già ricordato come per chi intenda investire in criptovalute il pericolo maggiore sia rappresentato dalla volatilità. Le quotazioni impiegano pochissimi minuti per schizzare verso l’alto o flettere in maniera clamorosa. Un comportamento che si registra soprattutto in concomitanza con l’uscita di notizie di particolare rilievo le quali possono avere un impatto su un determinato token o sull’intero settore.
Si pensi a tal proposito all’influsso esercitato da Elon Musk su Dogecoin. Il fondatore di Tesla, infatti, è considerato un evangelista di DOGE, progetto da lui sposato sin dall’inizio e pompato di conseguenza. Ogni volta che l’uomo più ricco del mondo posta un messaggio su X (ex Twitter), il valore del meme coin si impenna.
Per cercare di sottrarsi a questo gioco, estremamente rischioso, sarebbe molto meglio rivolgersi a progetti meno soggetti alle mode temporanee. A partire proprio dalla più celebre delle crypto, ovvero Bitcoin. Se anche BTC è oggetto di forti fluttuazioni, è comunque più facile riuscire ad avere notizie in grado di farne capire i movimenti nell’immediato futuro.
Pirateria informatica: come evitarla
Se investire in criptovalute comporta rischi collegati alle fluttuazioni dei mercati, i trader devono fare molta attenzione anche nella conservazione del proprio tesoro. Il riferimento è naturalmente agli ormai famigerati hacker, ovvero coloro che sono dediti alla pirateria informatica, tesa a sottrarre le risorse contenute nei wallet.
Come si dovrebbe sapere, il wallet è il corrispondente digitale della cassaforte reale. Al suo interno l’investitore conserva il denaro digitale che fa da base alle proprie contrattazioni. Ad aiutarlo in tal senso sono le chiavi private, in pratica una password sotto forma di stringa di caratteri alfanumerici, che permette al proprietario di accedere ai propri fondi in criptovaluta.
Proprio le password sono oggetto delle scorrerie degli hacker. Per cercare di evitarle, il primo accorgimento da prendere è cercare di tenerle al riparo, evitando di custodirle sul dispositivo che si utilizza per il trading. Nel caso si intenda farlo, occorre però evitare pratiche rischiose, come il download di file di cui è sconosciuta la provenienza. Basti pensare in tal senso che qualche anno fa i pirati informatici utilizzarono i wallpaper dedicati allo scomparso Kobe Bryant per infettare personal computer e smartphone, al fine di sottrarre le credenziali d’accesso di un gran numero di wallet.
Potrebbe interessarti anche: I miliardari con le criptovalute sono davvero pochi al mondo e Tasse Bitcoin: quante sono e quali si pagano obbligatoriamente