Lo spread Btp/Bund rappresenta un barometro fondamentale nella sfera economica europea, specie per l’Italia. Questo indicatore, che abbiamo sentito spesso nell’ultimo decennio (e quando lo sentivamo non portava buone nuvoe) mette a confronto i rendimenti dei titoli di Stato italiani, noti come Btp (Buoni del tesoro poliennali), e quelli tedeschi, chiamati Bund.

Cosa succede quando sale lo spread Btp Bund: il legame tra rischio e rendimento

I Btp sono certificati di debito emessi dallo Stato italiano per racimolare liquidità in maniera rapida. Essi hanno una durata superiore a un anno, e, in questa analisi, prendiamo come riferimento quelli decennali. Quando lo Stato emette questi titoli, in pratica, sta chiedendo un prestito. Chi acquista questi titoli (siano essi cittadini, banche o altre istituzioni) diventa creditore dello Stato.

Il principio cardine dell’investimento afferma che c’è una correlazione diretta tra rischio e rendimento. Se un titolo promette un rendimento elevato, sottende anche un rischio maggiore. Questo perché, in generale, per attirare investitori verso asset più rischiosi, bisogna offrire rendimenti più elevati.

E qui entra in gioco lo spread: se la differenza di rendimento tra Btp e Bund si allarga, suggerisce che gli investitori vedono l’Italia come un debitore più rischioso rispetto alla Germania. Questo può essere dovuto a varie ragioni, come la percezione di instabilità economica o politica, o dubbi sulla sostenibilità del debito pubblico italiano. Poiché l’economia tedesca è riconosciuta per la sua stabilità e robustezza, il Bund è spesso considerato come un punto di riferimento “senza rischio” nel panorama europeo.

Come funziona il calcolo dello spread

Il concetto di “spread” potrebbe sembrare complicato, ma in realtà, il suo calcolo è piuttosto semplice. Viene espresso in “punti base“, dove un punto base equivale a un centesimo di punto percentuale.

Per determinare lo spread Btp/Bund, si prende il rendimento previsto di un Btp decennale e lo si sottrae al rendimento previsto di un Bund della stessa durata. La formula è:

Spread BTp-Bund = Rendimento BTp – Rendimento Bund

Così, se per esempio il Btp ha un rendimento previsto del 5% e il Bund del 3%, lo spread sarà di 2%, o 200 punti base. Questo indica che, in questo scenario, il titolo italiano offre un rendimento superiore del 2% rispetto a quello tedesco.

Cosa succede quando sale lo spread

Negli ultimi tempi, lo spread Btp/Bund ha riacquistato notorietà a causa di alcune fluttuazioni. Con il suo recente avvicinamento alla soglia dei 200 punti base, molte domande sono emerse riguardo alle possibili cause e alle potenziali conseguenze di tali movimenti.

Per l’Italia, e per gli investitori globali, monitorare quest’indicatore è fondamentale. Rappresenta non solo una misura del rischio percepito dell’Italia come debitore, ma anche un indicatore della salute generale dei mercati finanziari europei.

Perché lo spread sta aumentando

Recentemente, la presentazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza ha sollevato preoccupazioni sul mercato riguardo alla direzione economica dell’Italia. Questo ha reso gli investitori più esigenti sul rendimento dei titoli di Stato italiani, portando a un incremento della spesa pubblica italiana.

Altri elementi che influenzano lo spread includono le decisioni di politica monetaria, come quelle provenienti dalla Banca Centrale Europea. Ad esempio, l’annuncio di un possibile aumento dei tassi d’interesse o una riduzione degli acquisti di titoli di Stato può spostare lo spread in direzioni diverse.

Spread in aumento: conseguenze

Uno spread in aumento ha molteplici effetti sulla nazione:

  • Debito pubblico: un maggiore rendimento significa un debito più costoso per lo Stato, che può portare a un aumento del debito pubblico.
  • Banche: le banche, essendo grandi detentrici di titoli di Stato, potrebbero risentire negativamente di uno spread in aumento, mettendo a rischio la stabilità del settore bancario.
  • Accesso al credito: lo spread più ampio può influenzare i tassi di interesse su prestiti e mutui, rendendo più difficile per famiglie e imprese accedere al credito.

Un spread elevato può ridurre la capacità delle famiglie di accedere al credito e influire negativamente sulla liquidità delle imprese, poiché vendono meno. Questo circolo vizioso può condurre a una crisi economica, in cui risorse che potrebbero essere investite altrove, come in ricerca o infrastrutture, vengono invece utilizzate per finanziare il debito.

Secondo Goldman Sachs, ci potrebbero essere ulteriori sfide all’orizzonte per l’Italia. Le previsioni indicano che lo spread tra Btp e Bund potrebbe aumentare ulteriormente entro la fine del 2023.