Variante Covid ottobre 2023: la variante BA.2.86, nota come Pirola, ha fatto la sua comparsa anche in Italia e sembra avere il potenziale per diffondersi e sostituire le varianti attualmente dominanti nel nostro paese, in particolare Eris (EG5). Tuttavia, Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), ha sottolineato che al momento non esistono prove che dimostrino che Pirola sia più patogena o aggressiva rispetto alle varianti precedenti.

Variante Covid ottobre 2023: nuovi sintomi?

I sintomi della variante Pirola sono analoghi a quelli delle altre sottovarianti di Omicron:

  • mal di testa,
  • raffreddore,
  • febbre più o meno elevata (di solito sotto i 38),
  • aumento della secrezione nelle vie respiratorie,
  • cefalea.

La durata della positività è in media di 5-7 giorni.

Pirola è resistente ai vaccini?

La variante Pirola ha un profilo caratteristico, con oltre 35 mutazioni, che ha suscitato l’attenzione dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che l’ha inclusa nella lista delle varianti monitorate. Il nuovo vaccino anti-Covid di Pfizer, adattato alla sottovariante Omicron XBB.1.5 (Kraken), dovrebbe fornire una protezione efficace anche contro Pirola, secondo l’Agenzia europea dei medicinali (Ema).

Tuttavia, gli esperti rimangono cauti riguardo alla possibilità di una mini-ondata di casi causata da Pirola. L’infettivologo Marco Falcone sottolinea l’importanza di vaccinare le persone fragili e anziane con il vaccino aggiornato a XBB, indipendentemente dalla variante in circolazione, per garantire una protezione contro il Covid durante l’autunno.

Mauro Pistello, vicepresidente della Società italiana di microbiologia, sottolinea che, sebbene Pirola possa presentare alcune sfide per la protezione del vaccino, sembra anche avere alcune debolezze. Gli studi in vitro suggeriscono che Pirola potrebbe essere meno infettante di altre varianti come EG.5.1.

In conclusione, al momento non ci sono prove che Pirola sia più patogena rispetto alle varianti precedenti. Tuttavia, è importante continuare a monitorare attentamente questa variante e promuovere la vaccinazione per le persone a rischio, al fine di prevenire l’insorgenza di forme gravi di Covid e limitare la circolazione di varianti potenzialmente pericolose.