L’ultima rilevazione fornita dai sondaggi politici Dire-Tecnè di fine settembre ha rivelato interessanti variazioni riguardo alla popolarità dei principali partiti italiani. La data di riferimento dell’indagine corrisponde al 28 e 29 settembre 2023. Tra i partiti si denota una certa stabilità e l’assenza di un qualsiasi scossone, se non la conferma di qualche trend già analizzato in precedenza, anche guardando agli altri sondaggi. Tra i leader politici, Tajani sopra Conte, mentre la Meloni è ancora salda al comando.
Sondaggi politici Dire-Tecnè fine settembre: FdI allunga, M5S su
Fratelli d’Italia continua a mantenere una posizione leader con un sostegno del 28,5% (+0,1% rispetto all’ultima rilevazione). Questo lievissimo aumento ha permesso a FdI di allungare il gap con il Partito Democratico, che continua invece a non impensierire la posizione di vertice: con una riduzione dello 0,1%, ha perso quindi altri 0,2 punti percentuali rispetto a FdI, mantenendosi al 19,3%.
Su il Movimento 5 Stelle, che cresce di 0,2 punti percentuali, ed è la crescita maggiore registrata nell’ultima rilevazione Dire-Tecnè: l’incremento permette al Movimento di Giuseppe Conte di salire al 16,6%.
Sia Forza Italia, sia Lega hanno mostrato stabilità nei loro numeri, senza registrare alcuna variazione e quindi posizionandosi rispettivamente al 10,1% e al 9%.
Scendono dello 0,1% sia Azione sia Alleanza Verdi e Sinistra, che si trovano rispettivamente al 3,6% e al 3,3%, mentre Italia Viva guadagna lo 0,1% e sale al 2,4%. Stabilità e nessuna variazione per +Europa, che si mantiene al 2,4%, mentre per quanto riguarda gli altri partiti ci si attesta al 4,8% (-0,1%) rispetto alla rilevazione della precedente settimana.
Sondaggi politici Dire-Tecnè fine settembre: la tabella
Andiamo a sintetizzare quanto scritto nel paragrafo precedente nella seguente tabella:
PARTITO | RILEVAZIONE FINE SETTEMBRE 2023 | VARIAZIONE RILEVAZIONE PRECEDENTE |
Fratelli d’Italia | 28,5% | +0,1% |
Partito Democratico | 19,3% | -0,1% |
Movimento 5 stelle | 16,6% | +0,2% |
Forza Italia | 10,1% | = |
Lega | 9% | = |
Azione | 3,6% | -0,1% |
Alleanza Verdi e Sinistra | 3,3% | -0,1% |
Italia Viva | 2,4% | +0,1% |
+Europa | 2,4% | = |
Altri | 4,8% | -0,1% |
Fiducia nel governo e nei leader politici
Un aspetto cruciale rilevato dall’indagine condotta da Dire-Tecnè riguarda la fiducia nel governo corrente e nella figura della premier, Giorgia Meloni.
Infatti, la fiducia nel governo ha registrato un lieve calo, scendendo al 42,1%. Questa cifra rappresenta una diminuzione dello 0,2% rispetto alla settimana precedente. D’altro canto, coloro che esprimono sfiducia sono aumentati, arrivando al 50,4%, con un incremento dello 0,3%. Un significativo 7,5% degli intervistati non ha espresso un’opinione definita.
La Premier Giorgia Meloni ha visto una leggera diminuzione nella sua fiducia, scendendo dello 0,1% e raggiungendo il 47,4% di consensi.
Per quanto riguarda la leadership politica relativa non al governo ma al singolo partito, la Meloni è ancora in testa con il 44% dei consensi: segue il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, con il 32%, mentre sul gradino più basso del podio troviamo Giuseppe Conte, con il 31,2%. Subito dopo, al 30%, troviamo Elly Schlein, tallonata dal leader della Lega Matteo Salvini, che si posiziona dietro con il 29,5%.
In seguito troviamo Maurizio Lupi, che con un 25,8% fa meglio di Emma Bonino (25,4%). Più staccati troviamo Carlo Calenda (19,6%), Angelo Bonelli (16,4%), Nicola Fratojanni (16%) e, infine, Matteo Renzi (14,2%).
Considerazioni finali
Stando a quanto riportato dalle ultime rilevazioni del sondaggio Dire-Tecnè di fine settembre, si nota una certa stabilità e una conferma dei trend che abbiamo visto nelle scorse settimane, ma ormai diremmo anche mesi. Il Partito Democratico continua ad allontanarsi dalla zona di vertice, mentre per questo sondaggio Forza Italia resta più forte della Lega e Antonio Tajani diventa il secondo leader politico a ottenere la maggiore fiducia dal campione di elettori intervistato. Un dato quantomeno significativo, che però nasconde anche un’altra realtà: dietro questa stabilità, si nasconde un folto campione di elettori che ha deciso di non appoggiare ancora nessun partito o movimento.