17 anni, originario di Ghisalba, in provincia di Bergamo: chi era Diego Sangalli, il ragazzo morto durante un’escursione in montagna a Valbondione. Risultava disperso da molte ore quando, nella tarda serata di ieri, 1 ottobre, un elicottero del 118 ne aveva avvistato il corpo in un canalone. Le ricerche erano partite attorno alle 15, dopo la segnalazione dei genitori, preoccupati di non vederlo rientrare.

Chi era Diego Sangalli, morto a 17 anni durante un’escursione a Valbondione

Diego Sangalli aveva 17 anni ed era residente a Ghisalba, il piccolo comune in provincia di Bergamo dove era nato. Frequentava il quarto anno dell’indirizzo musicale del Liceo Paolina Secco Suardo e da grande sognava di fare il musicista, dopo essersi iscritto al Conservatorio. Altre due passioni però lo animavano nel profondo, come dimostrano le foto che pubblicava sui social: il calcio – l’Inter, soprattutto – e la montagna.

Domenica mattina era uscito all’alba dall’abitazione estiva di famiglia a Valbondione, nell’Alta Val Seriana, per un’escursione sul Pizzo Pirola: era abituato a muoversi da solo nella natura, lo faceva spesso. Mentre camminava si teneva in contatto con i genitori, Daniela e Pierluigi che ieri, non vedendolo rientrare, ne avevano denunciato la scomparsa.

Nel corso dell’ultima telefonata, avvenuta quando Diego si trovava nei pressi del lago di Cola, il giovane aveva indicato loro l’orario approssimativo del rientro: attorno alle 15, di fronte a un ritardo di parecchie ore, si erano messi in contatto con i carabinieri locali, spiegando l’accaduto e fornendo tutte le indicazioni utili a poter rintracciare il giovane. I vigili del fuoco e il soccorso alpino si erano messi subito sulle sue tracce.

Poi, attorno alle 19, la notizia del tragico ritrovamento: il corpo di Diego giaceva, senza vita, all’interno di un canalone distante solo qualche metro dalla cima, in una zona particolarmente impervia. L’ipotesi è che sia inciampato e caduto, battendo la testa. Sarà l’autopsia a fugare ogni dubbio.

Dodici le vittime della montagna dall’inizio dell’anno

La sua morte ha lasciato attonita la comunità di Ghiselba: in tanti lo conoscevano e adesso lo piangono, mostrando vicinanza e solidarietà alla sua famiglia. Si tratta della dodicesima vittima della montagna dall’inizio dell’anno. Una lunga scia di sangue, apertasi con la morte dei due amici Christian Cornago e Riccardo Farina di 36 e 39 anni, precipitati da una vetta nel Lecchese, e poi proseguita inesorabilmente, nel corso di tutto l’anno, coinvolgendo il 64enne Mauro Soregaroli, precipitato per centinaia di metri in un canalone in Svizzera.

Ma anche Gabriella Barbieri, 53 anni; Marcella Carubia, 49 anni; Angelo Panzia, 67 anni, morti in seguito a cadute accidentali e malori improvvisi dalle vette di diverse montagne del Nord Italia. Persone scomparse mentre facevano ciò che amavano, come Walter Scarpellini, 42 anni; Emilio Gentile, 26 anni; Francesca Tibaldi, 43 anni; Luca Capelli, 30 anni, e Manuel Faustinelli, 33 anni, il tecnico del soccorso alpino morto sulla Presolana. Di tutti Diego era il più giovane: non era ancora maggiorenne.

Ieri la sveglia e la partenza presto, con lo zaino già pronto dalla sera precedente per trascorrere una giornata come gli piaceva fare, respirando aria pulita. Poi la telefonata a casa, per tranquillizzare i suoi, e l’inizio della discesa, fino all’allarme. Speravano tutti di vederlo tornare a casa sano e salvo. In serata la notizia dell’avvistamento del suo corpo da parte di un elicottero nella zona in cui era stato captato il suo ultimo segnale.

Dopo il riconoscimento ufficiale a valle, la salma è stata trasferita in cimitero: a breve si procederà con gli accertamenti; poi, una volta arrivato il nulla osta del pm di turno, il corpo sarà riconsegnato ai familiari per i funerali.