Assegno unico figlio maggiorenne studente: qual è l’importo? L’assegno unico destinato ai figli può essere concesso a partire dal settimo mese di gravidanza e può essere erogato fino a quando i figli raggiungono i 21 anni, senza alcun limite d’età nel caso di figli con disabilità. È fondamentale che i figli siano registrati come dipendenti dal punto di vista fiscale, indipendentemente dalla loro residenza o dalla convivenza con il genitore.

Per ottenere l’assegno per il figlio, il genitore deve soddisfare i seguenti requisiti in modo cumulativo:

  1. Deve essere un cittadino italiano o un cittadino di uno degli Stati membri dell’Unione europea che possiede il diritto di soggiorno o il diritto di soggiorno permanente, oppure deve essere un familiare di tali cittadini. Questo beneficio è esteso anche ai cittadini di paesi al di fuori dell’Unione europea che detengono un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca con una durata minima di sei mesi.
  2. Il richiedente deve essere soggetto al pagamento delle imposte sul reddito in Italia.
  3. Deve risiedere in Italia e aver dimorato nel paese per almeno due anni, anche se in modo non continuativo. In alternativa, può essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato con una durata di almeno sei mesi.

Questi sono i criteri principali che devono essere soddisfatti per poter accedere all’assegno per il figlio.

Assegno unico figlio maggiorenne studente: qual è l’importo?

È importante sottolineare che per i figli che hanno superato l’età legale, cioè i 18 anni ma non hanno ancora compiuto 21 anni, esistono delle precise regole riguardo all’assegno unico. Durante questo periodo, è consentito richiedere che l’assegno venga erogato direttamente al figlio stesso, al fine di promuoverne l’indipendenza finanziaria. Tuttavia, per ottenere questo assegno, è necessario che il figlio soddisfi uno dei seguenti requisiti:

  1. Frequenta una scuola secondaria superiore con una durata di 5 anni.
  2. Partecipa a un percorso di formazione professionale regionale (come un centro di formazione professionale) che segue la scuola media, con una durata di 3 o 4 anni e finalizzato all’ottenimento di una qualifica professionale o di un diploma professionale tecnico.
  3. Segue un percorso di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) dopo aver ottenuto il diploma di scuola superiore. Questo percorso ha una durata annuale e conduce all’acquisizione di una specializzazione professionale di quarto livello (EQF).
  4. È iscritto a un corso di laurea.

In alternativa, il figlio può essere registrato come disoccupato presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro, o può svolgere il servizio civile. Inoltre, l’assegno può essere concesso anche se il figlio è impiegato con contratti di apprendistato o tirocinio, a condizione che il suo reddito annuo lordo non superi gli 8.000 euro.

Va sottolineato che i figli maggiorenni che vivono con i genitori e condividono le loro risorse rientrano nel calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) del nucleo familiare. Anche se questi figli percepiscono redditi, essi saranno inclusi nel computo insieme ai redditi degli altri membri del nucleo. Pertanto, il diritto all’assegno unico universale è garantito solo se il loro reddito personale è inferiore a 8.000 euro lordi all’anno, indipendentemente dal fatto che siano considerati a carico ai fini fiscali. È importante notare che fino a 24 anni si è considerati a carico ai fini fiscali se il proprio reddito personale è inferiore a 4.000 euro lordi all’anno.

Per quanto riguarda i figli maggiorenni che non vivono più con i genitori, possono essere considerati parte del nucleo familiare dei genitori fino a 21 anni se non sono sposati, non hanno figli e sono a carico fiscale dei genitori stessi. Per rispettare questa condizione, non devono aver percepito redditi superiori a 4.000 euro nell’anno precedente alla richiesta e 8.000 euro all’anno in corso. Questi importi sono valutati in modo presuntivo.