Sei pronto per andare in pensione? Ti stai preparando all’uscita dal mondo del lavoro? Ecco 3 cose che devi fare un anno prima della pensione per evitare brutte sorprese. Il tempo scorre veloce, si avvicina il momento della pensione; ti senti più che entusiasta del traguardo raggiunto. Dopotutto, hai lavorato duramente con sacrificio, tenendo duro anche nei momenti difficili.

Per questo motivo, prima di andare in pensione devi valutare diversi fattori per vivere con una maggiore serenità il passaggio finanziario da lavoratore a pensionato. Vediamo insieme le 3 cose che devi fare un anno prima della pensione.

Cosa devi fare un anno prima della pensione?

II passaggi che precedono la pensione sono molto importanti; il primo porta alla verifica dell’accumulo contributivo. Nei servizi online dedicati all’INPS, è possibile eseguire una simulazione della pensione futura.

Il servizio online  INPS è disponibile nella sezione La mia pensione futura.  Il servizio è accessibile da tutti i cittadini, purché muniti delle credenziali digitali, come ad esempio SPID. Il servizio sviluppa una simulazione basata sui diversi dati:

  • età anagrafica di accesso al trattamento pensionistico;
  • carriera lavorativa;
  • retribuzione o il reddito.

Attraverso la simulazione della pensione è possibile verificare la presenza regolare degli accrediti contributivi, eventuali periodi non contabilizzati o anomalie (buchi contributivi).

Inoltre, è possibile modificare gli elementi variando, ad esempio, gli anni contributivi o la retribuzione, per simulare diverse previsioni pensionistiche future.

Cosa bisogna fare scoprire l’importo dell’assegno pensionistico?

Come detto, innanzi, utilizzando il simulatore INPS, ovvero il servizio dedicato “La mia pensione futura”, è possibile ottenere la simulazione dell’importo pensionistico spettante.  

Utilizzare il servizio un anno prima di andare in pensione significa prendere in considerazione passaggio finanziario da lavoratore a pensionato.

È possibile che andando in pensione la rendita mensile diventi più “magra”, rispetto alla retribuzione percepita fino a qualche anno prima. Una condizione che si verifica con il passaggio dagli emolumenti da lavoro all trattamento calcolati con il sistema contributivo.

Nella peggiore delle ipotesi, la rendita del trattamento previdenziale potrebbe risultare poco più alta del 50 per cento dello stipendio percepito. In questo caso, sapere prima l’importo dell’assegno permette di intraprendere azioni finanziarie tali da garantire una rendita aggiuntiva, come ad esempio la sottoscrizione a un fondo complementare.

Conoscere i cambiamenti legislativi previdenziali in atto un anno prima della pensione

La simulazione della pensione futura disponibile nei servizi INPS, permette di conoscere preventivamente diversi aspetti della propria pensione. Sapere quando, come e con quanto si potrà andare in pensione permette di ridurre le brutte sorprese, ma anche di adottare diversi rimedi.

È sicuramente una buona pratica controllare la propria posizione contributiva presente e passata, per verificare la possibile presenza di buchi contributivi. Inoltre, rimanere aggiornati sulle riforme in atto permette di fare scelte più accurate per il passaggio dal lavoro all’assegno pensionistico.

Infatti, è possibile che a un passo dalla pensione cambino le carte in tavola. Ad esempio, se sopraggiungono nuove norme che modificano l’età pensionabile, ciò potrebbe comportare lo slittamento del trattamento.

Come sarà la riforma delle pensioni 2024

Altrimenti, si può prendere in considerazione l’accesso alla trattamento anticipata, ritirandosi in anticipo dal lavoro rispetto alle regole ordinarie. Attualmente, la pensione di vecchiaia ordinaria prevede l’accesso al trattamento a 67 anni di età con 20 anni di contributi, mentre la pensione anticipata ordinaria prevede 41 o 42 anni e 10 mesi di contributi.

Coloro che ha maturano i requisiti di Quota 103, entro il 31 dicembre 2023, possono ritirarsi dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi. L’Ape sociale, un trattamento agevolato a 63 anni e 30 anni di contributi per alcune categorie di lavoratori, rimane attivo fino al 31 dicembre 2023.

Entrambe le misure, Quota 103 e Ape sociale, dovrebbero essere rinnovate per il 2024.

Inoltre, le donne possono accedere al trattamento agevolato Opzione Donna, con un’uscita a 60 anni di età con 35 anni di contributi, anche se la misura è stata riservata per alcune categorie di lavoratrici. È possibile che la misura venga rinnovata per il 2024.  

In conclusione, per rimanere aggiornati sul fronte previdenziale e conoscere la propria simulazione pensionistica, si consiglia di utilizzare i servizi dell’INPS o di rivolgersi a professionisti esperti nel ramo della previdenza pubblica.