Paolo Alli, presidente di Alternativa Popolare, non poteva mancare alla ‘Festa dell’Alternativa’ organizzata a Terni dal coordinatore nazionale Stefano Bandecchi. Il presidente di AP ha commentato il successo popolare della manifestazione e ha parlato del futuro del partito, in vista soprattutto delle elezioni europee del 2024.

Paolo Alli alla Festa di Alternativa Popolare sulla possibile alleanza con Forza Italia alle Europee 2024: “Convergenza naturale ma non ne abbiamo ancora parlato” | ESCLUSIVA VIDEO

Giornata di chiusura, a Terni, per la ‘Festa dell’Alternativa’, l’evento fortemente voluto dal coordinatore nazionale e sindaco della città umbra Stefano Bandecchi.

Non poteva mancare, dunque, il presidente di Alternativa popolare, Paolo Alli che, raggiunto dall’inviato di Tag24 Thomas Cardinali, ha, in primo luogo, sottolineato il “grande successo della festa, con un coinvolgimento popolare vero, come si usava una volta, tornando alle buone tradizioni delle feste popolari“. Alli, infatti, sottolinea la natura di AP come partito a forte vocazione popolare e, dal suo punto di vista, la grande partecipazione dei cittadini alla festa indica come “il sindaco Bandecchi e la giunta di Terni stiano interpretando molto bene questo spirito“.

Alli parla da esponente di punta di un partito che ha la vocazione di farsi valere sul panorama politico nazionale e internazionale. In questo senso, dunque, riflette sulle prossime elezioni europee, previste per giugno 2024, e sulla possibile alleanza con Forza Italia, sulla quale Antonio Tajani ha già aperto una porta di dialogo. “Essendo sia Alternativa popolare sia Forza Italia aderenti al PPE (Partito Popolare Europeo) – spiega – sarebbe naturale pensare a una convergenza delle due forze politiche in vista delle europee, ma non ne abbiamo ancora parlato“.

Un dialogo che si dovrà basare sugli equilibri tra i due partiti, con Alli che si mostra consapevole del “periodo molto complesso” attraversato da Forza Italia, nel pieno di una riorganizzazione interna dopo la morte di Silvio Berlusconi, contrapposto all’evoluzione di AP: “Vedremo cosa diranno i sondaggi – dice – perché sono convinto che siamo in forte crescita nell’opinione pubblica italiana“.

Paolo Alli, presidente di Alternativa Popolare, alla ‘Festa dell’Alternativa’ a Terni.

“La popolarità crescente di Stefano Bandecchi aiuta il progetto politico di AP”

Una crescita che Alli riconosce all’aumento della popolarità del coordinatore nazionale Stefano Bandecchi. “La visibilità che ha acquisito Stefano Bandecchi – dichiara convinto Alli – è il biglietto di presentazione di una squadra che ha solidi valori, ancorata a quelli del PPE. Questa sua popolarità crescente aiuta il progetto politico di AP e aiuta Terni a essere più conosciuta“.

Proprio su Terni, il presidente di Alternativa popolare spende parole di elogio per il lavoro svolto dal sindaco e dalla sua giunta. “Terni sta funzionando con la guida di Bandecchi e il lavoro dei suoi collaboratori. Venendo da fuori, da Milano, ho potuto vedere una città in fase di ripresa“.

Paolo Alli alla Festa di Alternativa Popolare, commenta le decisioni del governo Meloni sui migranti: “Uscire dalla logica che l’immigrazione porta o meno voti e lavorare insieme”

Infine, Alli commenta anche le politiche del governo presieduto da Giorgia Meloni sulla questione migranti, sostenendo che “le vere modifiche non sono così sostanziali“. Alli è, infatti, convinto che sul tema ci sia da sempre un freno propagandistico, e si chiede perché “un grave problema che si può risolvere solo con la convergenza di tutti, divide la politica anziché unirla? Cosa interessa alla politica di questo tema: il destino dei migranti, la sicurezza dei cittadini, o interessano i voti?

La questione elettorale, legata al fatto se le politiche sull’immigrazione portino o sottraggano voti, è il primo ostacolo da rimuovere, secondo Alli, per affrontare seriamente la questione. In questo senso, il presidente di Alternativa popolare elogia l’iniziativa di Bandecchi di portare a Terni la propria quota di migranti e farli lavorare. Un atteggiamento che “ancora sfugge alla politica italiano e anche all’Europa, anch’essa divisa“, commenta sconsolato Alli. Così come sfugge, conclude, “il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle quote di immigrazione regolare, per renderle realistiche rispetto alle esigenze di forza lavoro del paese. Fatto che permetterebbe – sostiene – ai migranti di arrivare regolarmente e contrastare così anche i trafficanti di esseri umani“.