Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto a “Il caffè della domenica” su Radio24, ha spiegato come intende muoversi l’organizzazione sindacale in relazione alle misure del governo, non escludendo di ricorrere allo strumento dello sciopero. L’intervento di Landini arriva a meno di una settimana dalla manifestazione “La via maestra, insieme per la Costituzione”, che si terrà il 7 ottobre nelle strade di Roma, ed esprime la stessa urgenza di cambiamento “per indicare una via maestra” alternativa a quella seguita dal governo, con al centro il lavoro, la pace, il contrasto alla precarietà e povertà, l’aumento dei salari e delle pensioni, la sanità e la scuola pubblica, per la tutela dell’ambiente, per la difesa e l’attuazione della Costituzione.
Landini: “Pronti allo sciopero, se il governo continua a non ascoltarci”
Landini arriva dunque ad affermare che “se il governo continua a non ascoltarci come ha fatto finora“, soprattutto in riferimento alla Nadef, verrà valutata la possibilità di organizzare uno sciopero, coinvolgendo anche le altre organizzazioni sindacali, “per cambiare questa legge e le leggi sbagliate che in questo paese ci sono“. Per quanto concerne la legge di bilancio, il Segretario accusa il governo di mentire, quando dice che i soldi per la manovra fiscale non ci sono, e di dirigere le proprie forze non tanto verso la riscossione delle tasse, quanto piuttosto verso i condoni:
Noi abbiamo bisogno di fare una riforma fiscale, questi soldi ci sono. Il governo ha fatto una legge delega sul fisco che è esattamente l’opposto di quello che Cgil, Cisl e Uil chiedono da anni. Siamo un paese con 110 miliardi di evasione: lì c’è uno spazio fortissimo. Siamo un paese che ha accertato l’evasione ma che non fa la riscossione, anzi fa i condoni. Questo governo nel primo anno ha fatto già 12 condoni. E sono aumentati i profitti non solo nelle banche e dove la rendita finanziaria e immobiliare è tassata meno del lavoro dipendente.
Così facendo, afferma Landini, si stringe l’occhio “a chi le tasse non le paga con i condoni” e si continuano a penalizzare il lavoro dipendente e i pensionati, senza una progettualità per ridurre l’indebitamento e offrire un futuro ai giovani. Per il segretario della Cgil, l’obiettivo della crescita può essere raggiunto tramite due strategie congiunte:
Bisogna aumentare strutturalmente i salari e allo stesso tempo far partire gli investimenti, sia realizzando il Pnrr sia innalzando gli investimenti su scuola, formazione, sanità.
Marelli, Calenda manca di rispetto, parlano i fatti
Dopo aver esaminato il recente operato del governo, Landini orienta il discorso sulla visita di Carlo Calenda all’azienda Magneti Marelli di Crevalcore, conclusasi con il rifiuto degli operai di incontrare il leader di Azione:
Penso che le lavoratrici e i lavoratori abbiano detto con precisione quello che pensano. […] È evidente che le lavoratrici e i lavoratori rispettano chi li rispetta e credo che abbiano detto in modo chiaro quello che è il loro punto di vista.
Tali affermazioni seguono alcuni giorni di tensione tra Landini e Calenda, dopo che quest’ultimo ha accusato il primo di ritenere “più importante andare d’accordo con l’azionista di “Repubblica” che combattere contro la de-industrializzazione del settore automotive“. La replica di Landini va dritta al punto:
Non accetto questo tipo livello di confronto perché manca di rispetto non a me ma a tutta la Cgil, di questo deciderò cosa fare nei prossimi giorni. Credo che per noi parli quello che abbiamo fatto: se c’è un’organizzazione in questo paese che si è battuta, anche da sola, contro chi era al governo e contro il paese, è stata la Cgil e la Fiom. Questa cosa è sotto gli occhi di tutti. Io questo livello di discussione non scendo: io sono per rispettare le persone e con chi non rispetta non capisco di che cosa debbo discutere.