Ada Botti Giachetti è stata un soprano, prima moglie del celebre tenore napoletano Enrico Caruso. Andiamo a scoprire di più su di lei e sulla loro relazione.
Ada Botti Giachetti, chi era la prima moglie di Enrico Caruso?
Nata l’1 dicembre 1874 a Firenze, Vittoria Matilde Ada Giachetti in Botti nell’agosto del 1897 diede vita al personaggio di Mimì ne La Bohème di Giacomo Puccini, al Politeama di Livorno, al fianco di Enrico Caruso, che all’epoca era un quasi sconosciuto. Questo segnò l’inizio di una lunga e travagliata storia d’amore. Per Caruso, Ada lasciò il suo precedente marito con cui aveva un figlio.
Enrico e Ada si esibirono insieme al Teatro Goldoni in produzioni come La traviata e La Bohème, ma Ada successivamente ridusse le sue apparizioni artistiche. Tuttavia, continuò a essere il protagonista de La Tosca di Giacomo Puccini a Bologna e a Treviso, affiancata da Enrico Caruso.
Nel 1903 Ada accompagnò il tenore durante un tour negli Stati Uniti che gli valse grande celebrità, ma in seguito fece ritorno in Italia. Ada Giachetti era una donna raffinata e affascinante, con un talento musicale straordinario, che sostenne la carriera del giovane Caruso e, nonostante litigi e separazioni, fu la figura più importante nella vita del suo amato. Rodolfo, il loro primogenito, nato nel 1898, fu così chiamato in onore del personaggio interpretato da Enrico ne La Bohème. Il loro secondogenito, Enrico Jr., venne al mondo presso la loro dimora, la villa Le Panche, a Sesto Fiorentino.
La loro storia d’amore durò undici anni. Per dare ospitalità alla sua famiglia, Enrico Caruso comprò la Villa Bellosguardo a Lastra a Signa, attualmente sede del Museo Enrico Caruso. Fu proprio qui che Ada fu coinvolta in un legame romantico, che ben presto venne scoperto da Caruso.
Il tradimento e il tentativo di estorsione
Nell’estate del 1908, Ada Giachetti fuggì a Nizza con il suo autista, lasciando Enrico e i due figli nella dimora Bellosguardo. In questa occasione, Caruso non le concesse il perdono e la coppia si separò in modo definitivo. Ada accusò Enrico di sottrazione di corrispondenza, sperando di ottenere una somma di denaro; ma Caruso fu dichiarato innocente e Ada, per le sue false accuse, fu condannata a un anno di prigione, pena che non subì poiché scappò in Argentina con il suo nuovo compagno.
Dopo questo episodio, abbiamo poche informazioni su di lei, ma sappiamo che Enrico le inviava denaro per alleviare le sue precarie condizioni finanziarie. Ada morì in modo tragico a Rio de Janeiro, il 16 ottobre 1946. Questa lunga relazione è testimoniata da moltissime lettere e corrispondenze, rimaste sconosciuti per molti anni, alcune delle quali sono state vendute all’asta.