Davide Santon ha iniziato la sua carriera con la maglia dell’Inter e con i nerazzurri ha vinto tantissimo, sia nelle giovanili che in prima squadra. È stato uno dei terzini più promettenti degli anni 2000 e sotto la guida di Josè Mourinho ha vissuto la gioia più grande, quella di alzare al cielo una Champions League. Il portoghese ha sempre creduto in lui, tanto da lanciarlo titolare nella massima competizione europea contro lo United di Cristiano Ronaldo. Con l’Inter ha scritto le pagine più importanti della sua carriera, chiusa poi a Roma con la maglia giallorossa. Per commentare lo straordinario avvio di stagione e la prima sconfitta dell’Inter, ma anche la crisi della Roma, Santon è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La forza dell’Inter e la crisi della Roma, Santon a Tag24
La sconfitta contro il Sassuolo nel turno infrasettimanale non cambia le carte in tavola, l’Inter resta ancora la squadra da battere e la favorita per lo scudetto. Questa sera contro la Salernitana, con fischio d’inizio alle ore 20.45, la formazione di Inzaghi vorrà dimostrare di aver già archiviato l’errore. L’occasione è ghiotta, in questa giornata le dirette concorrenti sono impegnate in big match importanti: alle 18.00 il Milan se la vedrà con la Lazio e domani la Juventus dovrà giocare con l’Atalanta. Per una squadra partita alla grande, però, ce n’è un’altra alle prese con tante difficoltà. È la Roma di Josè Mourinho che contro il Frosinone domani dovrà dare una sterzata alla stagione. Il tecnico portoghese, altrimenti, rischia di essere messo in discussione. Per commentare la situazione dell’Inter e la crisi della Roma, Santon, terzino che in carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Per l’Inter è arrivata la prima sconfitta, come hai visto la squadra di Inzaghi?
“Sinceramente mi ha sorpreso perché secondo me quest’anno l’Inter è davvero una squadra fortissima. Il Sassuolo però fa sempre partite molto intense e di qualità contro i nerazzurri. Non mi aspettavo questa sconfitta ma sono certo sia solo un piccolo incidente di percorso e che già dalla sfida di questa sera contro la Salernitana l’Inter riprenderà il cammino da dove lo aveva lasciato. Questa squadra ha una mentalità importante. Ci sta anche che ogni tanto arrivi una sconfitta, l’importante è non abbattersi e andare avanti”.
Quindi i nerazzurri restano i favoriti per lo scudetto, Inzaghi è tecnico giusto?
“Inzaghi è un grande allenatore, ha fatto esperienza in questi anni ed è cresciuto tanto. Arrivare in finale di Champions League lo scorso anno è stato un bellissimo traguardo e i nerazzurri avrebbero anche meritato di più contro il Manchester City. Non è finita come volevamo tutti ma resta il percorso meraviglioso fatto. Sono occasioni che potrebbero capitarti una sola volta nella vita, ma io credo che con la squadra così ben costruita, un mister di peso e la dirigenza dell’Inter, è un traguardo che seppur difficile si può raggiungere di nuovo. In campionato le altre concorrenti sono partite un po’ a rilento, a parte il Milan. La formazione di Pioli sta facendo bene, ma secondo me resta inferiore rispetto a quella di Inzaghi, sia come rosa che come qualità dei singoli”.
Forse l’unica cosa che manca è un attaccante, visto che Arnautovic si è fatto male. Pesa in questo senso la trattativa con Lukaku?
“Non voglio entrare nelle dinamiche che hanno condizionato l’estate perché non so esattamente cosa è successo tra la società e Lukaku. Di certo Arnautovic è un giocatore importante ma si è infortunato e l’Inter dovrà rinunciarci per forza. Avrebbe fatto comodo Dzeko che resta un grandissimo attaccante, oltre che un grande amico per me e sarebbe stato un valore aggiunto. Al di là di questo però, quella nerazzurra resta una squadra fortissima”.
Hai vestito anche la maglia della Roma, per i giallorossi è crisi nera. C’è anche chi ipotizza l’esonero per Mourinho, che ne pensi?
“A Roma ci vivo e so bene quanto sia pesante questo momento. I tifosi non sono contenti ed è logico, un inizio così, da parte di una squadra che dovrebbe tornare in Champions League non è accettabile. Fare 5 punti in 6 partite non può trovare nessuna giustificazione e poi i giallorossi sono reduci dalla partita con il Genoa che è stata davvero troppo brutta. Però so anche che se c’è un allenatore che può tirar su la squadra quello è proprio Mourinho. A livello di motivazioni è sempre stato il numero uno. Resta solo da vedere come stanno i calciatori e che non ci siano dinamiche interne particolari. La Roma quest’anno ha una rosa importante, ha comprato calciatori di livello e deve rialzarsi. Su Mou sono anche di parte probabilmente. È l’allenatore che mi ha lanciato e mi ha dato sempre fiducia. Ora è alla Roma da tre anni e alla fine della stagione si dovrà capire se il ciclo si è chiuso oppure no, ma adesso non è il momento di fare valutazioni. In tre anni l’obiettivo è sempre stato quello della Champions, ovviamente se non dovesse riuscirci neanche in questa stagione la società deciderà cosa fare. Ma in ogni caso sul valore del mister non ho alcun dubbio“.